Salento

 

Alla scoperta del Salento – Il turismo sostenibile nella terra tra Jonio e Adriatico è una guida con indirizzi di parchi, ospitalità, enogastronomia e artigianato in linea con i valori di un turismo di lunga durata.

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La natura del mondo fluttuante: Hokusai, Hiroshige, Utamaro

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Katsushika Hokusai La [grande] onda presso la costa di Kanagawa, dalla serie Trentasei vedute del monte Fuji,
1830-1832 circa
Silografia policroma, 25,9 x 38,5 cm Honolulu Museum of Art

Il Giappone: così lontano, così vicino. Paesaggi di mare e di montagna, foreste, cascate, fiori, uccelli, animali e solennità mondane contrapposti all’umile esistenza quotidiana di quella lontana terra orientale, sono i soggetti prediletti dei tre artisti per eccellenza del “Mondo Fluttuante” (l’Ukiyoe, termine con cui si riferisce la più significativa produzione pittorica e silografica di epoca Edo – 1615-1868): Hokusai (1760‐1849), Hiroshige (1797‐1858) e Utamaro (1753‐1806). Lo spettacolo della natura si mostra in tutta la sua maestosità nelle 200 silografie policrome e libri illustrati provenienti dalla prestigiosa collezione del Honolulu Museum of Art ed esposte a Palazzo Reale di Milano.

In occasione dell’anniversario dei 150 anni dalla firma del primo Trattato di Amicizia e di Commercio tra il Giappone e l’Italia, siamo particolarmente felici di poter rappresentare nelle sale di Palazzo Reale la visione del mondo giapponese attraverso l’immaginario raffinato di tre delle più importanti personalità della sua storia artistica – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno –. In scena una fantasia e una tecnica che hanno saputo affascinare, influenzandoli, molti artisti europei di fine Ottocento, da Monet a Puccini, travalicando l’ambito figurativo pittorico in cui si muovevano. Giacomo Puccini ambienta infatti in Giappone una delle sue opere liriche più famose, Madama Butterfly, che apre il prossimo 7 dicembre la nuova stagione del Teatro alla Scala”.

Inizia così un viaggio nella natura incontaminata e selvaggia, un tuffo nelle fredde acque delle cascate, un percorso insolito attraverso i famosi ponti giapponesi, vedute del monte Fuji, quartieri di Edo e di Kyoto insieme ai volti, all’eleganza dei kimono e alla sensualità delle donne più belle dell’epoca è l’itinerario che si compie tra le stanze sapientemente organizzate della mostra milanese, che propone un percorso davvero unico grazie alle silografie dei tre maestri.

Attraverso cinque sezioni, la mostra propone il mercato dell’immagine dell’epoca, che richiedeva di trattare soggetti precisi, luoghi e volti ben noti al pubblico, temi e personaggi alla moda. Una domanda intorno alla quale nascevano inevitabilmente rivalità, prima ancora che tra gli stessi artisti, tra gli editori che producevano le opere e si contendevano i migliori pittori, incisori e stampatori per dar vita a serie di stampe sempre diverse – verticali, orizzontali, in forma di ventaglio, in formato di libro – per soddisfare un mercato dell’editoria sempre più esigente e ampio.

Il percorso di mostra, pertanto, mette in evidenza come fossero ricorrenti gli stessi soggetti e come gli editori fossero obbligati a inventare espedienti quali formati e inquadrature diverse. Ma anche come ognuno di questi artisti si sia distinto con una serie tematica specifica fino a renderla un best seller, obbligando gli altri a cimentarsi sullo stesso soggetto alla moda per ricavarsi il proprio spazio sul mercato.

Risulta chiaro così perché alle Trentasei vedute del monte Fuji di Hokusai (1830‐32 circa) seguirono, a distanza di quasi vent’anni, anche Trentasei vedute del monte Fuji di Hiroshige (1852‐58), e come queste ultime comprendano vedute simili che in qualche modo citano il maestro Hokusai (ad esempio proponendo la “Grande onda” con una simile inquadratura ma meno irruenta e drammatica).

Allo stesso modo si comprenderà perché la serie più famosa di Hiroshige, le Cinquantatrè stazioni del Tōkaido, edita inizialmente nel 1833‐34, sia stata ripetutamente proposta dallo stesso autore con editori e formati diversi, se non addirittura in collaborazione con altri artisti, e come il soggetto sia stato trattato anche da Hokusai in una serie di surimono (biglietti augurali) e silografie tra il 1804 e il 1811.

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Utagawa Hiroshige
Libellula e crisantemi, 1837-1838 circa Silografia policroma, 11 x 16,4 cm Honolulu Museum of Art

La sezione relativa al paesaggio – Paesaggi e luoghi celebri: Hokusai e Hiroshige mette in risalto la serie e i formati più significativi dei due paesaggisti, ponendo a confronto i temi comuni e le diversità di stili e impostazioni tra i due, il ruolo chiave degli editori, l’influenza delle tecniche provenienti da Occidente e l’affermarsi del nuovo mercato delle immagini di luoghi celebri.

Una selezione di silografie policrome appartenente a due famose serie di Hokusai, mostra come all’interno del filone di vedute esistesse un mercato più colto che faceva riferimento ai classici della poesia e della letteratura cinese e giapponese, creando abbinamenti di nomi noti, versi poetici e luoghi celebri. Questo il tema della sezione Tradizione letteraria e vedute celebri: Hokusai.

Il filone più classico della pittura giapponese, quello definito Kachōga, ovvero pittura di fiori e uccelli, è nella sezione Rivali di “natura”: Hokusai e Hiroshige. Entrambi hanno realizzato stampe policrome in ogni formato, piccolo e grande, a soggetto di animali, insetti, fiori e pesci rendendolo un genere ricercato e autonomo dell’ukiyoe apprezzato per quell’intimità con la natura quasi religiosa con cui Utagawa Hiroshige ha saputo affermarsi.

Interamente dedicata al tema della bellezza femminile è la sezione delle silografie di Kitagawa Utamaro, attivo tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento: Utamaro: bellezza e sensualità. Questo tipo di produzione rappresentò in epoca Edo una delle più ampie e ricche nicchie di mercato che andava dal semplice ritratto di beltà note e meno note fino alla descrizione di luoghi dove la femminilità dettava le regole, come nei quartieri di piacere, nelle case da tè, nei luoghi di intrattenimento e spettacolo. Tantissimi artisti, compreso Hokusai, produssero immagini di questo tipo, tuttavia Utamaro rimane il nome che più di tutti e in maniera più consistente ha contribuito allo sviluppo del soggetto.

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Kitagawa Utamaro Ritratto di beltà, 1795 circa Silografia policroma, 36,9 x 24,6 cm Honolulu Museum of Art

L’ultima sezione: I Manga: Hokusai insegna, è una raccolta di schizzi con vari soggetti, ad opera dell’artista. I soggetti dei disegni includono paesaggi, flora e fauna, scene di vita quotidiana e il soprannaturale. Hokusai, oltre ad essere considerato il più noto artista dell’ukiyoe, è anche stato uno dei massimi divulgatori della tecnica pittorica attraverso manuali e libri stampati, con cui insegnava ad allievi e amatori a disegnare gli infiniti soggetti della natura.

A questo scopo nacquero i 15 volumi di Manga che arrivarono a essere d’ispirazione anche per gli artisti parigini dell’Ottocento, dopo che casualmente ne entrarono in possesso. Fu anche grazie ai Manga che il fenomeno del giapponismo passò dall’essere un capriccio esotico a una vera rivoluzione nell’arte dell’epoca.

Ogni sala ha una sua caratterizzazione scenica che trae ispirazione dai quadri esposti e dall’allestimento, tenendo così viva l’attenzione del pubblico, che viene proiettato in un’atmosfera e uno stato d’animo di volta in volta differente.

Da ultimo il book shop,
dove si può trovare il catalogo della mostra, edito da Skira, kit natalizi dedicati alla mostra, stampe, gadget e tanti libri selezionati rappresentativi del mondo del Giapponese.

L’esposizione, promossa e prodotta da Comune di MilanoCultura, Palazzo Reale e MondoMostre Skira e curata dalla professoressa Rossella Menegazzo, docente di Storia dell’Arte dell’Asia Orientale dell’Università degli Studi di Milano, si inserisce all’interno delle celebrazioni del 150° Anniversario delle relazioni tra Giappone e Italia, avviate con la stipula del primo Trattato di Amicizia e Commercio firmato tra i due Paesi il 25 agosto 1866.

Hokusai, Hiroshige, Utamaro

Milano, Palazzo Reale, Piazza Duomo 12

Fino al 29 gennaio 2017

Orari: martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica dalle ore 9,30 alle 19,30 giovedì dalle ore 9.30 alle ore 22.30Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura.
Lunedì chiuso

Catalogo della Mostra: Hokusai, Hiroshige, Utamaro € 45,00

Biglietti (audioguida inclusa):

intero € 12,00

ridotto € 10,00
Visitatori dai 6 ai 26 anni, visitatori oltre i 65 anni, portatori di handicap, gruppi ( minimo 15 massimo 25 persone) soci Touring Club con tessera, soci FAI con tessera, possessori di biglietti aderenti all’iniziativa “Lunedì Musei” (Poldi Pezzoli/Museo Teatrale della Scala), militari, forze dell’ordine non in servizio, insegnanti.

ridotto Card Musei Lombardia € 8,00

ridotto speciale € 6,00
scuole, gruppi organizzati da Touring e FAI, giornalisti con tesserino ODG con bollino dell’anno in corso non accreditati dall’ufficio stampa.

biglietto famiglia 1 o 2 adulti € 10,00, ragazzi dai 6 ai 14 anni € 6,00

gratuito: minori di 6 anni, guide turistiche abilitate con tesserino di riconoscimento, un accompagnatore per ogni gruppo, due accompagnatori per ogni gruppo scolastico, un accompagnatore per disabile che presenti necessità, giornalisti accreditati dall’Ufficio Stampa del Comune e della mostra, dipendenti della Soprintendenza ai Beni Paesaggistici e Architettonici di Milano, tesserati ICOM

palazzorealemilano.it

hokusaimilano.it

 

Laura Barbara Esani laureata in Filosofia presso l’Università Statale di Milano. Giornalista pubblicista ho lavorato per diverse case editrici tra cui Giorgio Mondadori, Rizzoli e Hachette Rusconi. Ho frequentato il corso di scrittura creativa tenuto da Giuseppe Pontiggia. Redattrice e scrittrice, nasco a Milano nel 1966 dove vivo. Scrivere è la mia grande passione, leggere è ciò che riempie la mia anima e raccontare è il mio modo per descrivere il mondo attraverso le mie storie. Sono uno spirito libero come Matisse, il mio adorato husky che mi accompagna nei viaggi alla scoperta di città, paesi, montagne e mari.

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