Salento

 

Alla scoperta del Salento – Il turismo sostenibile nella terra tra Jonio e Adriatico è una guida con indirizzi di parchi, ospitalità, enogastronomia e artigianato in linea con i valori di un turismo di lunga durata.

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Utama, la nostra casa

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Utama. Le terre dimenticate del giovane regista boliviano Alejandro Loayza-Grisi (dal 20 ottobre al cinema con Officine Ubu), già Gran Premio della Giuria al Sundance Film Festival 2022 e candidato dalla Bolivia per concorrere all’Oscar come miglior film non in lingua inglese, è da vedere.

La storia è ambientata in uno dei territori più esposti e vulnerabili ai cambiamenti climatici sulla Terra, e racconta il costo umano di questa modificazione.

Protagonista è la terra, l’altipiano andino della Bolivia, oltre 3.500 metri sul livello del mare, che soffre: da tempo qui non piove, non c’è neve sulle montagne, e tutto sembra stia agonizzando. Un’anziana coppia di Quechua allevatori di lama, affrontano, con altri abitanti del luogo, questa terribile situazione.

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Non c’è acqua, Sisa (Luisa Quispe) deve andare sempre più lontano per procurare il bene prezioso, i lama al pascolo soffrono e si ammalano, e nonostante tutto Virginio (José Calcina) non vuole saperne di spostarsi da lì, il suo legame con la terra e con la montagna dove è nato e dove ha sempre vissuto è troppo forte.

E quando arriva il nipote Clever (Santos Choque), per cercare di convincere i nonni ad andare in città, la risposta di Virginio è il rifiuto, quasi aggressivo, di abbandonare la propria casa (Utama) e le proprie tradizioni.

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“Camminare mi tiene in vita” è la risposta del nonno a Clever, che gli obietta la fatica di portare al pascolo i lama ogni giorno, a chilometri di distanza dalla piccola abitazione alle pendici della montagna dove vive la coppia. E mai come in questo caso, ciò è vero: Virginio è molto malato e cerca di tenerlo nascosto, sebbene la sua visione di un condor gli abbia comunicato un presagio inquietante. Ma con l’arrivo del nipote il problema viene a galla. Sisa, compagna e donna mediatrice, ascolta, ma sa anche lei che il suo uomo non cederà. “Se andiamo via la nostra terrà sarà ridotta al silenzio”.

E mentre tutto sembra scivolare verso una fine, Clever annuncia un nuovo inizio.

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Gli ampi paesaggi, le riflessioni e i ritratti che mettono in risalto gli sguardi profondi dei personaggi sono i miei strumenti per raccontare una storia che interroga profondamente le questioni sociali, ambientali e umane in questi tempi di cambiamento” dichiara Loayza-Grisi tra i primi registi a portare sul grande schermo il fascino e la crudezza di una terra poco rappresentata, quasi dimenticata, con la splendida fotografia di Barbara Alvarez. Il tutto arricchito da poche parole, sguardi intensi e semplici e vitali gesti quotidiani di sopravvivenza.

Utama si è aggiudicato anche il Premio del Pubblico al Festival del cinema spagnolo e latinoamericano, diretto da Iris Martín-Peralta e Federico Sartori, che si è appena concluso a Roma.

Giornalista e Photoeditor, ho iniziato a lavorare nelle riviste di viaggio molti anni fa, ed è stato subito amore! Mi sono poi interessata di benessere ed ecologia e ho sommato queste passioni nella mia creatura: Ecoturismonline. Vivo tra Milano e la campagna toscana.

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