Salento

 

Alla scoperta del Salento – Il turismo sostenibile nella terra tra Jonio e Adriatico è una guida con indirizzi di parchi, ospitalità, enogastronomia e artigianato in linea con i valori di un turismo di lunga durata.

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Tra gli eremi della Majella in Abruzzo

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Eremo Santo Spirito

In Abruzzo, grazie all’ambiente selvaggio e mistico, in tempi molto lontani si è andati alla ricerca di luoghi solitari, come grotte e valli separate dal paesaggio montano, in cui trovare conforto nella spiritualità. In particolare nella Majella, oggi parco nazionale con massicci, pianori, boschi e canyon che nascondono gole e caverne. Che in età medievale sono state trasformate in numerosi eremi, santuari e cappelle solitarie, spesso difficili da raggiungere per la loro posizione geografica.

Per chi ama camminare nella natura e non disdegna l’arte e la spiritualità dei luoghi sacri, segnaliamo un trekking che porta a due eremi tra i più significativi della Majella, a poca distanza l’uno dall’altro.

Si parte da Roccamorice, borgo nel pescarese su una rupe alta e scoscesa: le sue case medievali e settecentesche sono realizzate in pietra ed è famoso per la vicinanza di eremi spettacolari scavati nella roccia, dimore del Santo Celestino. Ma anche per la presenza di capanne a tholos, le architetture legate alla pastorizia.

Il primo eremo che si raggiunge con il nostro trekking è lo spettacolare  San Bartolomeo in Legio. Esistente già nell’anno Mille, diede dimora a Celestino V, il papa del “gran rifiuto” che abdicò al pontificato.

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L’eremo di San Bartolomeo in Legi è ben mimetizzato nella roccia

Arroccato all’interno della parete rocciosa, San Bartolomeo in Legio è un luogo mistico e religioso, con all’interno una fonte e un altare con la statua lignea di San Bartolomeo. Il luogo è ideale per raccogliersi nella pace di questi luoghi. Scavato all’interno di una montagna si presume fosse abitato già nel VI secolo quando alcuni gruppi di eremiti trovarono rifugio sulla Majella, per ripararsi dalle incursioni arabe.

Vi si accede attraverso due sentieri: il primo, scendendo da Valle Giumentina, permette di vedere l’eremo sul versante opposto mimetizzato nella roccia; il secondo, scendendo da Roccamorice, conduce a una galleria scavata nella pietra che porta nella zona antistante all’oratorio.

Decidiamo di percorrere il sentiero che parte dall’Eco Museo del Paleolitico a Valle Giumentina nel comune di Abbateggio, piccolo borgo-presepe dalle pietre bianche ricavate dalla Majella. Si procede verso l’Eremo al quale si giunge in circa 40 minuti di cammino facile in discesa. Già dopo quindici minuti di strada si ha la possibilità di vedere l’Eremo in lontananza, in tutta la sua spettacolarità.

Anche questo, come l’Abbazia di Santo Spirito, fu restaurato da papa Celestino V nel 1250, che si stabilì qui per almeno due anni, di ritorno da un viaggio da Lione.

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San Bartolomeo in Legio: all’interno la statua del Santo

Il luogo è frequentato dai devoti dei paesi vicini, soprattutto in occasione della processione del 25 di agosto, quando centinaia di persone salgono all’Eremo. I fedeli, dopo vari riti penitenziari nella sorgente ritenuta miracolosa all’interno della chiesa, conducono la statua del santo sino alla chiesa Parrocchiale di Roccamorice per i festeggiamenti.

A sinistra dell’edificio principale c’è una scala intagliata nella roccia che porta a un magnifico panorama: è la parte più alta dell’eremo, in cui è stata posizionata una croce, e dalla quale è possibile risalire e ripercorrere il sentiero che porta nuovamente a Roccamorice.

Ma proseguiamo ancora il nostro trekking. A circa 2 ore e 30 minuti da Roccamorice si trova uno dei luoghi di culto più importanti della regione: è l’Abbazia di Santo Spirito a Majella, il più grande dei quattro eremi celestiniani. Si riparte quindi per raggiungerla. Realizzata prima dell’anno Mille, fu ristrutturata dopo un lungo periodo di abbandono a opera di Celestino V, giunto qui nel XIII secolo. La visione d’insieme della Chiesa, dell’oratorio e del prato ai piedi della montagna è di una potenza disarmante.

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S. Spirito – scalinata

Da sempre meta di pellegrinaggio, oggi per accedere all’Abbazia è necessario camminare tramite un passaggio stretto e buio che guida attraverso stanze ben conservate dell’edificio, illustranti lo stile di vita monastico medievale. Degni di nota sono la chiesa, utilizzata tuttora in occasione di alcune cerimonie, e un convento di frati. L’Abbazia è un susseguirsi di scale e cunicoli: lungo uno di questi è stato intagliato nella pietra il volto dell’ultimo frate che ha abitato l’eremo.

All’uscita dell’Abbazia è possibile godere della pace e della tranquillità che questo posto straordinario sa portare nell’animo di chi lo visita.

“Eco” perché

I più sportivi, nei pressi dell’eremo, trovano un’area attrezzata dove possono intraprendere arrampicate sulla Parete dell’Orso. Gli amanti della natura possono invece percorrere lunghe passeggiate tra i sentieri naturali delle colline nei pressi di Roccamorice.

Il Parco Nazionale della Maiella sta ripopolando i fiumi abruzzesi con nuovi esemplari di trote mediterranee, specie quasi scomparsa dai suoi habitat naturali, per un equilibrio fondamentale dell’ecosistema.

Le caratteristiche del trekking

Tappe:

  • Roccamorice
  • Ecomuseo della Valle Giumentina
  • Eremo di San Bartolomeo in Legio
  • Roccamorice
  • Eremo di Santo Spirito a Majella

Classificazione: Escursionistico

Lunghezza Km: 22 km

Durata: 5 h 25

Praticabile in: primavera – estate

Punto di Partenza: Roccamorice

Punto di Arrivo: Roccamorice

Mappa mappa-eremi.jpg

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Dove dormire

A questo link si trovano indirizzi vari di alloggi:

https://abruzzoturismo.it/it/dove-dormire-0

Tra questi, segnaliamo, a circa 3 km da Roccamorice, l’Agriturismo Tholos (località Collarso, Roccamorice), circondato da prati verdi, monti e boschi. L’azienda agricola ha la certificazione biologica e si estende per oltre 10 ettari, coltivati principalmente a farro, grano Solina, lenticchie, ceci, con un frutteto di varietà antiche autoctone. Qui sono allevate capre e pecore, dalle quali si ricavano prodotti caseari.

Nelle vicinanze, ricordiamo anche La Réserve a Caramanico Terme, design hotel & Spa, ideale per chi vuole rimettersi in forma e sfruttare le acque termali dalle varie virtù terapeutiche, seguendo programmi di benessere. Il suo ristorante Le Regard è all’altezza, si mangia bene, leggero e locale. La riapertura per questo 2020 è prevista il 3 luglio. Anche la Réserve organizza per i propri ospiti escursioni agli eremi e nella natura.

Dove mangiare:

Ecco alcuni locali in zona segnalati dalla Regione Abruzzo:

agriturismo.it/it/ristoranti-dove-mangiare/abruzzo/pescara/roccamorice

Per informazioni sul parco:

parcomajella.it/

 

 

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