Ecoturismo tra Roma e Latina (parte due) – Lazio
L’oasi di Ninfa, un piccolo paradiso terrestre
Lasciando Anzio e la limitrofa città di Nettuno, proseguite il vostro eco-itinerario nell’entroterra in direzione Cisterna di Latina, nelle vicinanze di Norma e Sermoneta. Qui trovate l’Oasi di Ninfa, una vasta area che comprende i Giardini di Ninfa, sorti sulle rovine di un’antica città medioevale da cui presero il nome, e l’habitat naturale costituito dal fiume Ninfeo e dal piccolo lago formato dallo stesso corso d’acqua.
L’idea di realizzare un giardino al centro delle rovine dell’antica Ninfa, venne al Cardinale Nicolò III Caetani di Sermoneta, nel XVI secolo, che affidò i lavori a Francesco da Volterra. Dopo una serie di vicissitudini, le opere furono riprese nel 1921 dai discendenti della famiglia Caetani che restaurarono anche i diversi ruderi presenti all’interno dell’area verde.
Nel 1957 la zona è stata dichiarata area d’interesse pubblico, nel 1973 è diventata Oasi del WWF; successivamente è stata definita come Monumento naturale, infine Sito di Importanza Comunitaria (Sic) e inserita nella Rete Natura 2000.
Il clima ideale
Oggi l’Oasi di Ninfa rappresenta un vero e proprio gioiello naturalistico, dove vivono migliaia di piante provenienti da tutto il mondo grazie all’ottimo microclima della zona. Il sito di Ninfa è, infatti, protetto a nord dalla sovrastante rupe di Norma, mentre il fiume che ha qui la sua origine funge da regolatore termico.
L’area naturalistica appare come un luogo incantato dove la bellezza e la magia delle antiche rovine si fondono con la natura, riflettendosi nel lago: le piante e i ruderi (tra cui la torre e il ponte) si specchiano nell’acqua dando così vita a un gioco di sfumature e riflessi.
In primavera il giardino è un trionfo di profumi e colori, come quelli dei ciliegi in fiore e degli iris dai viola sgargianti.
Passeggiando lunghi i sentieri s’incontrano salici, pioppi, olivi, querce, aranci, limoni, melograni; ma anche i grandi aceri nipponici, le betulle boreali, l’albero dei tulipani, l’acero dello zucchero.
E si possono osservare il martin pescatore, l’airone cenerino, il pendolino, l’assiolo, il barbagianni, la gallinella d’acqua, la folaga, il germano reale e, ancora, il tasso, l’istrice, il moscardino e la faina.
Pro I giardini di Ninfa sono uno scrigno di colori e di profumi; nelle vicinanze si possono visitare gli interessanti centri medievali di Sermoneta e Norma.
Contro L’apertura al pubblico è solo da aprile a ottobre, il primo weekend del mese, e la terza domenica di aprile, maggio e giugno: controllate il sito ufficiale per aggiornamenti e variazioni.
Plus Per la durata di circa un’ora e seguendo un percorso prestabilito, una guida vi illustrerà gli aspetti storici e botanici. Al termine del percorso è possibile visitare l’hortus conclusus, un giardino all’italiana risalente al XVII secolo dall’impianto regolare, caratterizzato da agrumi e vasche con cigni.
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