Nisida, un vulcano di bellezza protetta
Secondo il poeta Omero, dall’alto dei suoi scogli le sirene tentarono di incantare Ulisse. Oggi ad essere incantati sono i suoi visitatori ammaliati da un paesaggio mozzafiato e da una vegetazione rara e lussureggiante. Nisida è un’isola, ma è “ancorata” alla terraferma da uno stretto e lungo pontile costruito negli anni Trenta del secolo scorso. Come quasi tutte le isole italiane, anche questa ha sul suo territorio un luogo di detenzione. Sono ospitati i detenuti minorenni che il grande Eduardo De Filippo aveva preso a cuore tanto da far approvare una legge a loro dedicata. Ma superato lo smarrimento per questo luogo di dolore testimoniato dagli agenti di custodia che controllano l’accesso, l’isola si mostra in tutta la sua bellezza.
Di origine vulcanica, inserita a pieno titolo nella grande caldera dei Campi Flegrei, un’area di oltre 100 metri quadrati a nord ovest di Napoli, Nisida è essa stessa un antico vulcano con una struttura circolare collassata da un lato e che ha fatto entrare il mare al suo interno. Numerosi i reperti archeologici sotto il livello del mare a testimonianza del fenomeno del bradisismo, cioè di un abbassamento del terreno che interessa anche altre località della zona. È presente anche un castello di epoca angioina. Area marina protetta con divieto di balneazione e navigazione, ha acque di un blu intenso ed è colonizzata da stormi di gabbiani che nidificano sulle alte coste tufacee.
L’isola è visitabile in giorni particolari con guide volontarie. Per informazioni segnaliamo la pagina Facebook “Con Nisida nel cuore” e la pagina del Ministero della Giustizia nisida.napoli.com
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