
Neve a Madesimo e Valle Spluga

Madesimo © Livio Piatta/World Images
A Madesimo sulle piste care a Buzzati. L’aria rarefatta del primo mattino fa trasparire una giornata limpida come se ne vedono poche di questi tempi. La luna piena sta tramontando verso il Pizzo Quadro, mentre risalgo infreddolito i dolci rilievi dell’Alpe Larici, per raggiungere il monte Groppera con la funivia, meta della prima avventura stagionale sugli sci.
È la neve appena caduta, fine e polverosa, e oggi con i miei compagni d’avventura voglio “fare” il Canalone tanto decantato da Buzzati quasi fosse un’opera d’arte alpina.

Freeride sul monte Groppera © Livio Piatta/World Images
Un, due, tre e …giù tra dossi e serpentine lungo i 3 km che dall’arrivo della funivia del Pizzo Groppera piombano quasi in verticale fino al pianoro dell’Alpe Larici poco sopra il villaggio di Madesimo, con un dislivello di quasi 1000 metri.
L’aria tagliente la fa da padrone, la pista pure, mentre tra urla, grida di gioia e spruzzi di neve fresca raggiungiamo il ristoro di Acquarela per una prima breve sosta. Quindici minuti di adrenalina pura mettono a dura prova anche i più esperti, segno tangibile di una pista difficile oggi lasciata alle scie libere di ognuno, già celebrata in passato da campioni quali Zeno Colò e Giorgio Thoeni padre del mitico Gustav.
Oltre il Canalone

Madesimo: il borgo alpino e la Chiesa dei S.S. Pietro e Paolo durante la tempesta di neve © Livio Piatta/World Images
Ed è quello che da anni molti giovani provenienti dall’hinterland milanese e brianzolo, dal Lario alla Valchiavenna, salgono quassù per provare: l’ebbrezza della sfida sulla neve fresca di questa mitica pista. E per tanti una goduria sfrenata, ricercata per sfogare i ritmi intensi della settimana lavorativa o scolastica!

Sciatore sulle piste dell’Alpe Motta fino al villaggio alpino di Madesimo, di fronte alle Cime Pizzo Ferrè e Piz Tambò © Livio Piatta/World Images
Ma altre piste adiacenti al Canalone Miramonti, per un totale di circa 40 km, trovano spazio lungo le pendici del Monte Groppera, come la pista Montalto, l’Alpe Motta di Campodolcino, la pista Vanoni o del Lago Azzurro che raggiunge la “perla dello Spluga”, servite in gran parte dalla funicolare Sky Express con partenza da Campodolcino che utilizza fonti di energia elettrica della Valle Spluga e della Val Chiavenna.

Fondo e ciaspole in Alpe Motta © Livio Piatta/World Images
E poi le immacolate piste della Val di Lei nella vallata opposta, servite da impianti di risalita al Monte Groppera al cospetto della mole piramidale del Pizzo Stella. Un comprensorio unico dove la neve non manca mai e, soprattutto in Val di Lei, si può sciare talvolta anche fino a maggio. Ciò è reso possibile dalle correnti d’aria che dal lago di Como risalgono i rocciosi monti delle Alpi Lepontine e delle Alpi Retiche, e che in seguito si scontrano contro quelle provenienti dall’Oceano Atlantico dando origine alle abbondanti precipitazioni, soprattutto durante la stagione invernale. Le lamine degli sci tagliano la pista quasi fosse burro, mentre affrontiamo la pista del lago Azzurro.

La chiesa dei S.S. Pietro e Paolo e versante Azzurra, in Valle Spluga © Livio Piatta/World Images
Lontano, dalla sommità del Monte Motta, la grande statua di Nostra Signora d’Europa ricoperta da lamine d’oro, sorveglia il territorio immacolato, abbracciando in segno di protezione quei monti aspri tanto cari al poeta Giovanni Bertacchi che qui vi trascorreva le vacanze. La scultura alta 13 metri fu eretta nel 1957 per l’accoglienza e la fratellanza dei popoli d’Europa. Il Pizzo Quadro, il Piz Ferrè e il Piz Tambò fanno da cornice al bellissimo paesaggio del Groppera, ma più di tutti si completa con le abetaie cariche di neve dell’Alpe Motta.

Statua di Nostra Signora D’Europa sulle piste di Motta © Livio Piatta/world Images
Sentieri per tutti i gusti

Ciaspole sulla pista Andossi. Sullo sfondo il monte Pizzo Ferr © Livio Piatta/World Images
Dall’altopiano degli Andossi al fondovalle verso la “Dogana Vegia” e su fino a Montespluga è un intreccio di sentieri dedicati alle ciaspole, allo sci da fondo e alle tranquille passeggiate quasi sempre al cospetto del sole, dove si possono fare incontri inaspettati tra le onde di neve increspate dal vento dei dolci rilievi. Talvolta qua e là fanno bella vista i caprioli all’uscita del bosco alla ricerca di muschi e licheni o la lepre bianca (o lepre variabile) invisibile nel candore della neve, mentre la volpe dal folto pelo guardinga fionda con un balzo nel manto nevoso alla ricerca di roditori. È la poesia della natura, dove il ritmo del rigido inverno mette a dura prova anche gli animali cui è riservata la legge della sopravvivenza.
Dalla storia alla cucina

Villaggio alpino di Andossi e chiesa di San Rocco © Livio Piatta/World Images
Una nota di rilievo merita il MUVIS – Museo Valle Spluga a Campodolcino, che racconta la storia locale e della vallata dello Spluga. Già attraversata dai Romani, fu un’importante via di comunicazione con il Nord Europa per lo scambio di merci e posta tra Milano – Porta Romana e Lindau, in Germania, attraverso la Svizzera Grigione. Tant’è che dal 1500 fino all’inizio del secolo scorso, carovane di muli, e in seguito carrozze a cavalli cariche di spezie e lino, valicavano il passo dello Spluga attraverso la gola del Cardinello anche d’inverno: data la pericolosità del viaggio a causa del brigantaggio, era divenuto l’unica posta privata d’Europa.

Veduta aerea dell’Alpe Groppera © Livio Piatta/World Images
Sobria è l’arte culinaria locale fatta di piatti tipici con prodotti del territorio, quali la farina di castagne o di mais: nel menù compaiono i Gnocchetti di Chiavenna, le carni di selvaggina e i prelibati formaggi d’alpe della Valle Spluga o della Val di Lei come la Magnoca o il Casera DOP. I vini Valtellinesi provengono dal fondovalle di Chiavenna, dove un tempo trovavano spazio nei Crotti di Valchiavenna e Val Bregaglia, autentici frigoriferi per la conservazione dei prodotti.
PERCHÉ È SOSTENIBILE

Giochi con la neve all’Alpe Motta © Livio Piatta/World Images
Dagli anni ’50 a oggi si è sviluppato in questo territorio, culla di grandi campioni dello sci in passato e di una importante Scuola risalente al 1934, un turismo di qualità. La ricettività turistica è di primordine e ancora oggi, seppur con fatica, si mantiene viva grazie alle proprie tradizioni all’insegna della sostenibilità. E lo sarebbe ancor di più oggi se ci fosse un collegamento diretto con le ferrovie di Chiavenna.
CONSIGLI DI VIAGGIO

Isola villaggio alpino con chiesa dei S.S. Martino e Giorgio © Livio Piatta/World Images
Quando andare
Sta per iniziare la stagione dello sci, delle ciaspole e delle passeggiate nella neve!
Come arrivare
Dalla stazione centrale di Milano si prende il treno per Tirano: si scende a Colico e si cambia treno per Chiavenna. Da qui si prende il bus per Madesimo (partenza ogni 4 ore). Si può scendere a Campodolcino, dove si prende la funicolare Sky Express per Alpe Motta, o a Madesimo. Il bus ferma anche a Isola di Madesimo per le escursioni con gli sci di alpinismo in Val Febbraro.
Cosa portare

Comprensorio sciistico e villaggio alpino di Madesimo © Livio Piatta/World Images
Per l’abbigliamento, adatto a sciare o a ciaspolare, vale il vecchio e utilissimo consiglio di vestirsi a cipolla. Per le ciaspole e per camminare in particolare sono consigliati pantaloni da trekking, scarponi da trekking alti per proteggere le caviglie e ghette; cappello e guanti; zainetto con thermos riempito con tè caldo, Kit di primo soccorso, crema solare, occhiali da sole, frontale, macchina fotografica, cellulare, bussola e mappa.
GREEN TIPS

Villaggio alpino di Dogana Vegia e Cima Suretta © Livio Piatta/World Images
Informatevi, prima di partire da casa, riguardo l’apertura delle piste da sci, impianti a fune e Funicolare Sky Express. Le piste da sci a Madesimo sono impegnative, specie il temuto Canalone. Osservate i cartelli segnaletici esposti e le condizioni meteo prima di affrontare la discesa, e ricordatevi che è assolutamente vietato il fuoripista. Sulle piste è previsto un controllo delle forze dell’ordine.
Siti web utili
valtellina.it/it/madesimo-campodolcino
in-lombardia.it/it/turismo-in-lombardia/sondrio-turismo/madesimo
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