
L’ultima luna di settembre
Il film L’Ultima luna di settembre inizia così, con un problema di comunicazione. Nella provincia del Hentij, in Mongolia, dove la densità della popolazione non arriva nemmeno a 1 abitante per Kmq, la connessione internet è quasi impossibile e le peripezie per parlare al telefono sfociano nella creatività più bizzarra.
La prima scena inquadra un giovane in piedi sul suo cavallo tenendo con una mano un bastone lunghissimo, in cima al quale è legato un cellulare. Tenta di avvisare il giovane Tulgaa, che vive in città, che suo padre è gravemente malato. Ci riesce dopo qualche giorno, e quando finalmente Tulgaa arriva al villaggio natale, il padre muore dopo poco.
Come sempre accade nella vita, per una storia che si conclude ne inizia una nuova.
Infatti, il giovane decide di restare nella yurta per portare a termine, prima dell’ultima luna di settembre, il raccolto del fieno che il padre aveva iniziato.
E mentre inizia a falciare a mano lo sterminato campo di erbe essiccate, incontra Tuntuulei, un bambino che vive con i nonni mentre la madre lavora in città.
Dapprima il piccolo lo sfida, mostrando un carattere e una forza sorprendenti, poi diventano amici e Tulgaa prenderà il giovane Tuntuulei sotto la propria ala, dando al bambino l’amore paterno che a lui non era mai stato dato.
Insieme vanno a pesca, partecipano alla fiera, aiutano a spostare mandrie di cavalli da un posto all’altro, costruiscono una torre alta abbastanza per salirvi e riuscire a telefonare finalmente alle persone che sono lontane dal villaggio.
“Non credevo di abituarmi a questa vita” dice Tulgaaa. “Non è tanto complicato; quello che indubbiamente lo è, è abituarsi agli altri.”, risponde la nonna di Tuntuulei, l’unica donna protagonista del film.
Ma arriva l’ultima luna piena di settembre e i due si devono salutare, perché Tulgaa devo tornare in città…
Ci si lascia coinvolgere piacevolmente seguendo la tenera storia raccontata con piccoli gesti, sguardi intensi e meravigliosi paesaggi che propongono natura e tradizioni, ospitalità e problemi sociali.
L’ultima luna di settembre
un film di Amarsaikhan Baljinnyam
Dal 21 settembre solo al cinema
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