La strage della Xylella in mostra
“La Xylella per noi è stata come dieci alluvioni dell’Emilia-Romagna, ma non se ne parla: questo è il sud”. In Puglia, in meno di dieci anni questo batterio molto aggressivo ha falcidiato oltre 20 milioni di ulivi, causando un reale rischio di desertificazione, un notevole peggioramento della qualità dell’aria e una grave crisi socioeconomica, in una terra coperta al 60% da oliveti, concentrati soprattutto in Salento.
In tutto questo, le immagini documentano il disastro ecologico che non colpisce solo gli ulivi, ma anche l’intero paesaggio culturale e identitario pugliese.
Per vedere con i propri occhi ciò che è inenarrabile a parole, oltre che recarsi sul territorio, si può andare sabato 17 giugno presso il Museo Sigismondo Castromediano a Lecce, dove alle 19 la commissione del Premio Pino Pascali premierà il fotografo Edward Burtynsky per il suo lavoro sugli ulivi del Salento devastati dal fenomeno della Xylella fastidiosa, con la mostra Xylella Studies.
La cerimonia avviene non a caso al museo Castromediano, che raccoglie le radici della cultura sociale, antropologica e artistica del Salento e che ospita le 12 fotografie di grande formato e un video di Burtynsky, allestiti diffusamente tra i Paesaggi di Mare, di Terra, del Sacro, dei Vivi e dei Morti che costituiscono il percorso museale permanente.
Il dialogo con i reperti archeologici che raccontano dei diversi paesaggi salentini, formatisi nei millenni dall’interazione tra Uomo e Ambiente, rafforza l’accento sui temi della Natura e della Sostenibilità, oggetto di particolare interesse da parte del Castromediano.
Edward Burtynsky, fotografo canadese tra i più importanti del mondo le cui opere sono esposte in musei e collezioni, ha tra i suoi temi quello della distruzione dell’ambiente da parte dell’uomo. Ha diretto il film Antropocene- L’epoca umana, dove mostra oltre una quarantina tra i peggiori disastri ambientali del mondo, tra i quali quello della devastazione delle Alpi Apuane per l’estrazione intensiva del marmo.
Il Premio Pino Pascali fu istituito a Polignano a Mare nel 1969 dai genitori dell’artista pugliese più celebre a livello internazionale di tutto il Novecento, per onorare la memoria del figlio morto quando aveva solo 33 anni. Il Premio viene assegnato ogni anno a un artista o a un personaggio del mondo dell’arte di respiro internazionale, scelto da una giuria di esperti, storici e critici d’arte. Consiste in una grande mostra personale dell’artista vincitore nel museo Pascali con la pubblicazione di un catalogo monografico, nell’acquisto di un’opera dell’artista vincitore, che entra così a far parte della collezione di opere in esposizione permanente del Museo, e nella consegna di una statuetta di ceramica bianca, riproduzione della scultura Coda di balena di Pino Pascali, realizzata dall’Istituto Statale d’Arte di Bari.
Il lavoro Xylella Studies è frutto di una commissione e di una partnership con la Fondazione Sylva, ente no-profit che si occupa di rigenerazione ambientale attraverso attività di riforestazione. L’istituzione, nata nel 2021, individua terreni abbandonati o colpiti da Xylella ed epidemie, e sviluppa progetti forestali per impiantare boschi, basandosi sulla selezione di specie autoctone.
Ora tutto sembra sotto controllo, ma l’allerta è alta: il batterio è stato riscontrato nelle Americhe, in Israele, Libano, Iran e Taiwan, in Francia, Portogallo e Spagna.
Edward Burtynsky – Xylella Studies
Premio Pino Pascali – XXV edizione
Inaugurazione: 17 giugno 2023 ore 19
Apertura al pubblico: 17 giugno 2023 – 10 settembre 2023
Museo Sigismondo Castromediano
Viale Gallipoli 28 – Lecce
Orari: dal martedì alla domenica, dalle 8.30 alle 20
Info: +39 0832 373572
museocastromediano.lecce@regione.puglia.it
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