Salento

 

Alla scoperta del Salento – Il turismo sostenibile nella terra tra Jonio e Adriatico è una guida con indirizzi di parchi, ospitalità, enogastronomia e artigianato in linea con i valori di un turismo di lunga durata.

musei vaticani

Roma in tre giorni/2

musei vaticani

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Secondo giorno

Non si può andare a Roma senza essere tentati dalla visita ai Musei Vaticani: è l’attrazione turistica per eccellenza, 7 km di sale e corridoi visitate ogni anno da oltre 5 milioni di persone.

E allora scopriamoli insieme, consapevoli che la giornata si profila impegnativa! Indossiamo scarpe comode e scendiamo alla fermata della linea A M Ottaviano-S.Pietro-Musei Vaticani o Cipro.

Importante: per accedere ai Musei Vaticani, alla Cappella Sistina, ai Giardini Vaticani e alla Basilica di San Pietro è vietato indossare camicie senza maniche, calzoncini, minigonne, cappelli.

Ed è proibito l’uso dell’asta allungabile per l’autoscatto selfie.

È possibile, invece, fotografare (ma senza flash) nei Musei, ma NON nella Cappella Sistina.

Per saltare la coda (veramente impressionante) noi abbiamo prenotato i biglietti per Cappella Sistina e Musei tramite il sito ufficiale del Vaticano, facendo così la fila solo per i controlli di sicurezza all’ingresso.

Se non seguite una visita guidata, potete sempre prendere un’audioguida (costo del noleggio 7 €) per ascoltarne il commento a ogni sala, ma troverete le spiegazioni nei cartellini didattici posti accanto alle opere.

Il primo nucleo dei Musei Vaticani fu la raccolta di sculture formata da Giulio II (1503-1513) e furono aperti al pubblico nel 1771 per volere di Papa Clemente XIV: i papi furono tra i primi sovrani che misero a disposizione della cultura e del pubblico le raccolte d’arte del loro palazzo.

Oggi i Musei Vaticani racchiudono il Museo Pio Clementino, Museo Chiaramonti, Museo Gregoriano Etrusco, Museo Gregoriano Egizio, Museo Gregoriano Profano, Museo Pio Cristiano, Museo Missionario Etnologico, Collezione d’Arte Religiosa Moderna, Gallerie Superiori, Museo della Biblioteca Vaticana, Pinacoteca e la Cappella Sistina.

Raccontarli è impossibili qui: vi consigliamo di non perdere, se non ve la sentite di esplorarli tutti, le quattro stanze, la cui decorazione fu eseguita da Raffaello e dai suoi allievi tra il 1508 e il 1524, che costituivano parte dell’appartamento di Giulio II della Rovere, utilizzato anche dai suoi successori.

Molto coinvolgente, anche per i più giovani, è la Galleria delle Carte Geografiche: lunga 120 metri, ha 40 carte geografiche affrescate sulle pareti del corridoio che dai Musei Vaticani porta alla Cappella Sistina. Un’eccezionale rappresentazione delle regioni d’Italia e delle isole con le principali città, testimonianza delle conoscenze geografiche cinquecentesche e dello stato dei luoghi in quell’epoca.

Da vedere assolutamente, ça va san dire, la Capella Sistina, voluta da Papa Sisto IV, dove si trovano gli affreschi del Botticelli, del Perugino e di Michelangelo che compì il famoso Giudizio Universale, il cui ultimo restauro, tra il 1980 e il 1994, generò non poche polemiche tra gli addetti ai lavori. Nella Cappella c’è molta folla e non puoi fermarti più di tanto.

Usciti dai Musei, abbiamo preso una boccata d’aria nei Giardini, dove ci siamo rifocillati a un punto di ristoro (ce ne sono più di uno).

Dopo la pausa pranzo, negli occhi ancora le meraviglie delle opere che abbiamo ammirato pocanzi, ci siamo diretti alla Basilica di San Pietro (M Ottaviano), simbolo dello Stato del Vaticano.

san pietro

san pietro

Nella Piazza, tra lo splendido colonnato di 284 colonne e 88 pilastri in travertino che circonda la Basilica, abbiamo fatto un’altra coda per i controlli, tra i numerosi metal-detector (fanno togliere anche giacche e cappotti).

Ma vale sempre la pena: l’imponenza della facciata seicentesca di Carlo Maderno è il preludio impressionante della più grande chiesa cattolica del mondo.

La primitiva Basilica di San Pietro, un edificio di dimensioni paragonabili all’attuale, fu eretta intorno al 320 dall’imperatore Costantino nel luogo dove, secondo la tradizione, era stato sepolto l’apostolo Pietro.

Entrando in questo luogo sacro – vi sono cinque porte, tra le quali quella Santa aperta da Papa Francesco lo scorso 8 dicembre per il Giubileo della Misericordia – manca il fiato per la maestosità.

L’immenso spazio interno, lungo 187,36 metri, è suddiviso in tre navate da pilastri sui quali si aprono grandi archi a tutto sesto; lungo queste, presso i 45 altari e nelle 11 cappelle, sono ospitati diversi capolavori di inestimabile valore storico e artistico, tutti da ammirare.

A partire dalla navata destra, nella prima cappella dove, dietro a una teca di cristallo che la protegge dopo lo scellerato atto, nel 1972, di un geologo australiano che la colpì con un martello sfregiandola, si trova La Pietà di Michelangelo Buonarroti (1497-1499).

Altro punto che ha focalizzato la nostra attenzione è il Baldacchino di San Pietro, ideato da Gian Lorenzo Bernini, alto quasi 30 metri e sorretto da quattro colonne tortili, che si trova sotto la cupola.

Le Grotte Vaticane, ricavate nel dislivello tra la nuova e la vecchia basilica, hanno forma di una chiesa sotterranea a tre navate, e sono usate per luogo di sepoltura di molti pontefici.

La Basilica è collegata ai Palazzi Vaticani tramite un corridoio sopraelevato disposto lungo la navata destra e dalla Scala Regia a margine della facciata su Piazza San Pietro; due corridoi invece la uniscono all’adiacente Sacrestia.

E la salita alla cupola, di 41,50 metri di diametro e oltre 133 metri di altezza, costruita da Giacomo Della Porta sui disegni di Michelangelo, è un’altra tappa che consigliamo, purché non siate claustrofobici o soffriate di vertigini.

Innanzitutto la salita comporta buone gambe, perché è vero che si può prendere l’ascensore fino al livello della terrazza (costo dell’ingresso con ascensore 8 €, senza ascensore 6 €), ma si prosegue a piedi lungo una stretta scalinata, che si inclina verso il centro, in un corridoio a senso unico, senza via d’uscita e senza possibilità di tornare indietro.

Quando finalmente si arriva alla meta e si esce allo scoperto, la fatica lascia spazio alla meraviglia: la vista su Roma è impagabile!

Ritorniamo quindi in piazza San Pietro e da lì percorriamo Via della Conciliazione.

Passiamo davanti Castel Sant’Angelo, M Ottaviano, collegato allo Stato del Vaticano attraverso il corridoio fortificato del “passetto”. Edificato intorno al 123 d.C. come sepolcro per l’imperatore Adriano e la sua famiglia, ora appartiene al Polo Museale di Roma e ospita diverse collezioni d’arte.

Attraversiamo il Tevere sul Ponte Sant’Angelo e, passeggiando tra vicoli e stradine del centro storico di Roma, arriviamo a Piazza Navona (MAPPA per il percorso a piedi).

roma

piazza navona

La Piazza, voluta dalla famiglia Pamphilj è simbolo della Roma barocca, con architetture e sculture di Gian Lorenzo Bernini come la Fontana dei Quattro Fiumi, che rappresenta il Danubio, il Gange, il Nilo ed il Rio della Plata, simboleggiati da quattro giganti al centro.

Ma non finisce qui: in piazza si trovano anche la fontana del Moro e quella del Nettuno, chiese barocche, Palazzo Braschi, Pamphili, Tuccimei….. opere di Francesco Borromini e Girolamo Rainaldi (la chiesa di Sant’Agnese in Agone, davanti alla fontana del Bernini) e Pietro da Cortona (autore degli affreschi della galleria di Palazzo Pamphilj).

Artisti, pittori e disegnatori frequentano la piazza per dipingere, per esporre e per fare ritratti (anche caricaturali) dei turisti. Questo è, inoltre, il luogo di incontro e di performance di artisti di strada anche nelle ore serali.

Sta terminando la giornata iniziata ai Musei Vaticani e proseguita a San Pietro, ora desideriamo ristorarci.

Scegliere una trattoria nelle vicinanze di questo delizioso luogo di ritrovo, non sarà difficile, la proposta è varia!

 

Giornalista e Photoeditor, ho iniziato a lavorare nelle riviste di viaggio molti anni fa, ed è stato subito amore! Mi sono poi interessata di benessere ed ecologia e ho sommato queste passioni nella mia creatura: Ecoturismonline. Vivo tra Milano e la campagna toscana.

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