Viaggio in Israele
Lo stilista Elisha Abargel gioca con il cane nel suo showroom nella zona di Lilienblum a Tel Aviv. Elisha ha uno stile tutto particolare che utilizza tessuti hi-tech ed ha già ricevuto molti riconoscimenti. Si rivolge a una clientela attenta alle nuove dinamiche della moda.
Un viaggio da fare nella vita: radici e ali, tolleranza e tensione, tradizione e innovazione, benessere e disagio… tanti pezzetti che compongono il mosaico Israele. Che cosa colpisce di più? Tutto. La bellezza del deserto, delle oasi, del Mar Morto, delle spiagge sul Mediterraneo. La maestosità dei luoghi. L’emozione di visitare i posti più sacri al mondo. La genialità di alcune tecnologie che concorrono ai miracoli. La gioia di vivere, la creatività, l’arte. Le storie del passato e del presente, della gente che qui è arrivata e che intende partire da zero. La generosità di molte persone. Oltre la natura, la storia, la politica, l’economia, la vita quotidiana, le proprie credenze e idee… Israele è da vedere e da tornare, anche per pochi giorni, più di una volta. Perché sicuramente si scopre sempre di più, si va oltre, e ci si abbevera alla fonte della conoscenza che ci rende liberi.
Iniziamo con un reportage fotografico di Mimmo Torrese, le sue immagini sono esplicative ciascuna di un frammento di vita, ma è difficile sceglierle e vorremmo fare di più. Per ora ci limitiamo a dividerle in due capitoli. E incrociamo le dita, sperando di darvi almeno una piccola idea o l’ispirazione per andare là, in Israele.
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Masada, nel deserto della Giudea, è stato il palazzo di Erode il Grande che lo fece fortificare intorno al 31 a.c. Assediata dai romani che per espugnarla costruirono una grande rampa di accesso, fu teatro di un grande dramma collettivo. I suoi abitanti per evitare di finire nelle mani dei soldati di Lucio Flavio Silva, preferirono la morte: fu un suicidio collettivo. Lo sfarzo di Masada è ancora testimoniato da resti di mosaici e pitture, oggi è inserita nel patrimonio UNESCO.
Bagnanti sulla spiaggia di Cesarea, nelle immediate adiacenze della zona archeologica. La bellezza incomparabile del mare, unita alla lingua di morbida sabbia, fa di questa zona una delle più gettonate per la balneazione.
Giovani pellegrini intonano canti tradizionali nello spazio antistante al Muro del Pianto. Il pellegrinaggio da parte dei giovani è molto sentito. Spesso intere comitive si recano a pregare.
Il reparto “centrifughe” del ristorante naturale “Neroli” ubicato nella centralissima Lilienblum a Tel Aviv. Frequentatissimo dalla gioventù colta e cosmopolita, offre anche un reparto cash and carry di frutta, verdura e prodotti naturali.
Due opere esposte nella galleria di Gal Gaon che apre i suoi battenti su Nachmani Street, nella zona delle costruzioni Bauhaus a Tel Aviv. Orientata soprattutto verso opere di design, è arredata con molto gusto dal proprietario che è un architetto.
Una delle strade di Gerusalemme all’imbrunire. Nonostante l’alto numero di veicoli, non si ha la sensazione del traffico. Merito della larghezza delle strade e del modo ordinato di guidare dei suoi abitanti.
L’ingresso della futuristica università del Negev. Inserita all’interno di un grande kibbuz, l’ateneo svolge importanti ricerche sull’irrigazione e sulla coltivazione di piante in zone desertiche. Grazie a questi studi si sono sviluppati dei sistemi di irrigazione a micro-goccia che consentono di coltivare specie vegetali con il minimo apporto di acqua.
Donne si riposano all’ombra del grande baobab del kibbuz Ein Gedi. Creati con ideali socialisti agli albori dello stato di Israele, oggi si stanno trasformando e strizzano l’occhio all’economia di mercato.
Il Muro Occidentale, o Muro del Pianto a Gerusalemme. Questa foto si riferisce alla zona coperta ed è stata scattata in tarda serata. Milioni di pellegrini e di turisti si recano ogni anno per pregare e per toccare con mano le sacre pietre.
L’alba sul Mar Morto dalle terrazze dell’Hotel Herode. La grande depressione salina è una delle mete preferite dai turisti del mondo intero. Tutte di ottimo livello le strutture ricettive che si affacciano dal lato israeliano.
Uno dei moderni tram che servono Gerusalemme. Lo stato di Israele sta dotandosi di nuove infrastrutture. Un particolare impegno è verso la mobilità sostenibile.
La lunga strada che attraversa il deserto del Negev. Completamente asfaltata, costituisce una importante arteria per i traffici e per la mobilità dei cittadini.
Il mercato di Gerusalemme dove si possono trovare spezie, frutta, verdura e altre derrate alimentari. È soprattutto frequentato da persone anziane che trovano convenienza tra i banchi dei venditori vocianti.
Ibex che cerca cibo nel deserto del Negev. L’animale è una capra selvatica originaria della penisola arabica e dell’Africa nord-orientale, strettamente imparentato con lo stambecco delle Alpi.
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