Salento

 

Alla scoperta del Salento – Il turismo sostenibile nella terra tra Jonio e Adriatico è una guida con indirizzi di parchi, ospitalità, enogastronomia e artigianato in linea con i valori di un turismo di lunga durata.

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Monferrato tour

Nelle terre d’Aleramo

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Siamo nel cuore del Monferrato, un’area a volte ben poco definita sulla carta geografica, che si estende dall’Appennino Ligure al Po a nord, a occidente dalla pianura di Chieri e a oriente dalla pianura alessandrina.

Il nostro itinerario parte dal comune di Vignale Monferrato.

Come recita il suo toponimo, deriva il suo nome dall’intensiva coltivazione delle viti nel proprio territorio. La località è nota, oltre che per i suoi vini, per il festival Vignale Danza, quest’anno Vignale Monferrato Festival, che si svolge ogni anno tra giugno e luglio.

Tra i pregiati vigneti di barbera, grignolino, freisa, sorge un’azienda vitivinicola di elevata qualità: Vini Accornero, dal 1897. I padroni di casa ci invitano a visitare le cantine e ad assaporare i nettari prodotti dalle loro uve.

Attraversiamo i filari della tenuta Accornero sino a giungere, dopo poche centinaia di metri, a una strada sterrata in cresta alla collina.

Da qui, nelle giornate terse, lo sguardo spazia a 360° dalle montagne a nord, con splendida vista sul Monte Rosa, la valle d’Aosta; a ovest sulle Alpi Cozie, il Monviso; a sud la parte cuneese con le alpi Marittime e l’Appennino Ligure a confine del Monferrato.

Il panorama è favoloso anche sulla pianura alessandrina e vercellese, con lo stacco netto tra le risaie, le colline e i vigneti.

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Tutto attorno, i paesi abbarbicati sulle colline, vedette di un tempo lontano dove si proteggevano dalle incursioni saracene: molte ancora le torri di avvistamento come quella di Viarigi e di Casorzo, per citare quelle che da qui si scorgono.

Proseguiamo verso l’astigiano, che dista qualche vigneto, e ci troviamo nel territorio di Casorzo con la sua celeberrima Malvasia. L’attraversiamo di buon passo per farvi ritorno in giornata, e ci dirigiamo a Grazzano Badoglio.

Da lontano scorgiamo quella che oggi è la chiesa parrocchiale – ma un tempo era chiamata Abbazia – eretta da Aleramo, primo Marchese del Monferrato nel 961 d.C., dove oggi riposano le sue spoglie.

Aleramo era figlio di Aldeprando di Sassonia e sposò la principessa Alasia, figlia di Ottone I, imperatore del Sacro Romano Impero dal 962.

Tra le tante leggende, una in particolare ci colpisce: quella che vuole Aleramo ottenesse da Ottone I il territorio che fosse riuscito a cavalcare in tre giorni e tre notti, e il nome Monferrato deriva dall’aver usato un mattone (mòn) come martello, per ferrare il cavallo che aveva perso un ferro (fér) durante la corsa.
Grazzano Monferrato rimane tale sino al 1939, quando il podestà fascista lo sostituì con l’attuale Badoglio in onore del Maresciallo d’Italia che qui nacque e morì e al quale oggi in paese è dedicato un museo.

Dopo la visita alla parrocchiale ci dirigiamo, avendone scorto da lontano i vigneti, alla Tenuta Santa Caterina, fondata nel 1737 e oggi ritornata allo splendore per merito della famiglia Alleva.

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Attraversiamo i vigneti degradanti verso lo splendido giardino e, risalita la collina opposta, entriamo nella proprietà. Qui ci attendono per la visita della tenuta con la sua cantina arricchita da un bel Infernot.

Da giugno 2014 questo territorio ha ricevuto il riconoscimento UNESCO proprio per questa caratteristica: gli Infernot del Monferrato. Si tratta di piccole cantine scavate nell’impropriamente detto tufo (arenaria o pietra da cantoni), dove erano immagazzinati vini e anche conserve. Inutile dire che ci aspettano i vini prodotti con passione e competenza.

Ripartiamo dalla Tenuta e, attraversata la valle, risaliamo in direzione di Casorzo: da qui scorgiamo la grande parrocchiale intitolata a San Vincenzo Martire e la chiesa della Madonna delle Grazie con i suoi graffiti.

Una breve visita tra le strette vie di Casorzo e attraverso i vigneti di dolce Malvasia giungiamo in territorio alessandrino, sino a ritornare nel luogo di partenza.

L’itinerario, di 12 km circa, è organizzato da OfficineTuristiche con Alessandro Asperi, che vive nel Monferrato, camminatore e ciclista, appassionato della vita all’aria aperta, accompagnatore naturalistico-guida escursionistica della Regione Piemonte, guida mountain bike e istruttore nordic walking.

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