
Le migliori Brioche di Milano
L’origine della brioche pare avvenne a Vienna, dove fu aperto il primo caffè e inventato il cappuccino, a fine del Seicento. Il dolcetto a forma di mezzaluna fu poi esportato in Francia, dove prese il nome di croissant.
Non si sa con precisione quando giunse la brioche a Milano, ma poco importa, dato che per i milanesi è oggi impensabile una colazione senza.
Questi deliziosi dolcetti non sono tutte uguali: ci sono quelli industriali, surgelati e cotti ogni mattina al bar, e quelli prodotti in pasticceria e rivenduti, ma anche questi sono diversi tra loro, soprattutto per quanto riguarda il contenuto e il sapore.
Ecco allora che la guida bilingue Brioche and the City, pubblicata da Slow Food e dedicata agli habitués delle colazioni al bar, ci viene in soccorso.
Con la filosofia della Chiocciola – Buono Pulito e Giusto – sono state assaggiate dai curatori del libriccino tante brioche del modello base, ossia lisce.
Seguendo le linee guida per i prodotti da forno della Fondazione Slow Food per la biodiversità onlus, sono stati considerati gli ingredienti, che devono essere pochi e naturali, e la loro bontà, due elementi che di solito devono andare di pari passo.
Non solo: anche l’accoglienza del locale e la sua tipologia hanno avuto il loro peso nella selezione.
I curatori della guida hanno tenuto in considerazione anche l’esposizione o meno degli ingredienti delle brioche nei locali (obbligatoria dal 1992), che ha penalizzato chi non osserva questa regola.
L’elenco dei 26 caffè dove si trova il meglio secondo Slow Food non lo sveleremo qui, invogliandovi ad acquistare il libriccino, ma aggiungiamo che, alla fine dello stesso, si trova la ricetta di Massimo Grazioli, panificatore della filiera “Nutrire Milano”, per fare in casa la brioche e per diventare autonomi anche nella composizione della nostra colazione quotidiana!
Brioche and the City
A cura di: Paolo Bolzacchini, Alessandro Cecchini e Antiniska Pozzi
Slow Food, € 3,50
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