
Il restauro della chiesa ipogea di San Sepolcro

San Sepolcro © Maurizio Montagna
Milano riporta alla luce un altro tesoro dell’arte medioevale con il restauro della Chiesa ipogea di San Sepolcro (1030), la chiesa sotterranea più antica della città.
Affascinante è percorrere la scala a chiocciola che porta direttamente alla cripta. Dalla Milano della moda, a due passi dal Duomo, si arriva alla splendida piazza San Sepolcro dove si erge fiera l’omonima chiesa accanto alla quale, sulla destra, un piccolo cancello introduce a una scaletta da cui si accede alla cripta. La sensazione è quella di abbandonare il ventesimo secolo e calarsi, nel vero senso della parola, in un “piccolo mondo antico” che ritorna alla luce dopo un delicato intervento di restauro che ha ridato alla cripta il suo ciclo ornamentale a stelle con palmette e raggi a fiamma di candela ed elementi vegetali sulle volte del presbiterio, databile alla fine del Duecento.
Una brutale tinteggiatura lo aveva ricoperto: un intervento azzardato che ha cercato, probabilmente, di “ripulire” la cripta e renderla luminosa con una bella passata di bianco. Grazie a un lavoro iniziato nel 2018 condotto dalla Soprintendenza di Milano in collaborazione con la Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano e finanziato con 1 milione di euro dal Ministero per i Beni e le Attività culturali, il ritrovato splendore degli affreschi restaurati affascina gli spettatori.

San Sepolcro © Maurizio Montagna
“Oggi – ha spiegato il Sindaco di Milano Giuseppe Sala nel giorno dell’inaugurazione, il 22 luglio 2019, – riapre un luogo fortemente simbolico ed emozionante per chiunque lo visiti. Con il restauro della Chiesa ipogea di San Sepolcro tutti i cittadini potranno conoscere un tesoro senza tempo. Per questo motivo, ringrazio la Veneranda Biblioteca Ambrosiana, la Soprintendenza di Milano e il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali. Gli affreschi e le straordinarie decorazioni riportati alla luce con i lavori non solo vanno ad arricchire il racconto della Milano antica, ma confermano, una volta di più, quanto la nostra sia città d’arte, storia e cultura”.

Il sindaco Beppe Sala © Laura Barbara Esani
La chiesa di San Sepolcro non è soltanto ricca di arte, ma è carica di un patrimonio spirituale e storico che la vede protagonista di episodi significativi: nel 1497 la Confraternita della Sacra Corona allestì uno dei primi centri per malati poveri con distribuzione gratuita di medicinali. Nel 1566 Castellino da Castello aprì la cosiddetta Scuola della Dottrina Cristiana, una delle prime esperienze di catechesi che diventava anche occasione di alfabetizzazione. La Congregazione delle Sorelle del Santo Sepolcro introdusse la pratica dell’adorazione per quarant’ore. E ancora San Gerolamo Emiliani vi alloggiava gli orfani che andava raccogliendo per la città e San Carlo andava ogni mercoledì e venerdì passando spesso intere notti in preghiera.
Il 15 luglio 1100, a un anno esatto dalla conquista di Gerusalemme (avvenuta il 15 luglio 1099), l’arcivescovo di Milano Anselmo IV da Bovisio scelse la chiesa di Benedetto Rozo come luogo ideale per l’anniversario di quella storica impresa, e consacrò solennemente l’altare della cripta dedicandolo al Santo Sepolcro. Infatti nella chiesa ipogea, che riproduce esattamente la pianta della chiesa superiore, esisteva già dal 1030, anno della fondazione, un simulacro del sepolcro di Cristo, a imitazione di quello che i pellegrini da secoli veneravano in Terra Santa.

© Laura Barbara Esani
Leonardo e San Sepolcro
Leonardo Da Vinci, che passò vent’anni a Milano, definì la Chiesa del Santo Sepolcro il vero “centro storico” della città. All’Ambrosiana, all’interno del celebre Codice Atlantico, è conservata la mappa della città di Milano disegnata da Leonardo sulla quale è tracciato un quadratino che indica la chiesa di San Sepolcro e Leonardo indicò quel punto come il «vero mezzo» di Milano. Il disegno della pianta sia della chiesa superiore che della chiesa inferiore (la cripta), un tempo conservato presso la Biblioteca Ambrosiana, si trova oggi a Parigi.
Riaperta nel 2016 è tornata a essere visitabile e oggi mostra tutta la sua bellezza.

© Maurizio Montagna
Sono stati restaurati inoltre gli affreschi, quasi del tutto poco visibili per i depositi di sali superficiali dovuti alla presenza di forte umidità e condensa, tra cui le due bellissime e intense crocifissioni (una nella scala a scendere, l’altra trecentesca nel presbiterio), le tre figure in piedi di Maddalena, Giovanni Battista ed Elena, la madre di Costantino (o forse santa Caterina d’Alessandria), La cena in Casa di Simone nell’ala sinistra del presbiterio, gli affreschi cinquecenteschi della Madonna di Loreto, La Madonna e Santi Rocco e Giovanni Battista nell’atrio, gli stucchi e le decorazioni seicentesche dell’abside con raffigurati gli strumenti della passione.
Accanto al sacello del Santo Sepolcro, è ricomparsa, sulla volta a sinistra, l’immagine, racchiusa in un tondo, a monocromo rosso, dell’Angelo (forse rappresentazione dell’Arcangelo Michele), che annuncia la Resurrezione, legato ai riti dell’accensione del cero nelle veglie pasquali e nelle processioni che partivano da San Sepolcro per dirigersi in Duomo.
Prossimamente verrà pubblicato, da Silvana Editoriale, un volume che raccoglie gli studi condotti in occasione del restauro.
CRIPTA DEL SANTO SEPOLCRO
Milano, piazza Santo Sepolcro
Orari
Dal martedì al venerdì dalle 17 alle 20
Sabato e domenica dalle 10 alle 20
Lunedì chiuso
Biglietti (a cura di Milano Card)
Solo cripta 10€
Cripta + Mostra The Genius Experience (fino al 31 luglio) 12€
criptasansepolcromilano.it
Info: tel. 02 92965790
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