
Come la penso io
Quando è arrivato questo virus così invasivo che sta mietendo vittime e mettendo in ginocchio uomini, donne e giovani senza guardare in faccia nessuno, è suonata una sirena d’allarme. Ma come, non siamo in grado di combatterlo e di fermarlo? Sì, sappiamo che isolarci ci aiuta, sì, stiamo studiando un vaccino, sì, moltissimi guariscono. Ma abbiamo gli ospedali colmi, il personale medico ko, mancano i mezzi anche più banali come le mascherine, i letti, i respiratori, le sale per la rianimazione.. e molta gente ha perso o perderà il lavoro, con le conseguenze che sappiamo, sarà un disastro contro il quale non siamo pronti.
Questo è uno stop per l’umanità globale, che corre come un flusso dietro al pifferaio incantatore del profitto, pur non godendone dei benefici.
Non tutti diventano ricchi. La maggior parte si schiavizza dietro a un lavoro qualunque, più o meno prestigioso, svendendo la propria vita e il proprio tempo in cambio di altri sogni illusori che si crede portino la felicità.
Non è così. Siamo infelici, miseri, e nonostante tutto non abbiamo mai rallentato, tantomeno ci siamo fermati. Sì, forse durante le guerre. Ma poi abbiamo ripreso come prima, affidandoci sempre al più forte che in cambio di aiuto (soldi) ci comanda a bacchetta e ci fa diventare ancora più schiavi di prima.
Ora: si può uscire dalla ruota nella nostra gabbietta di criceti sulla quale tutti corriamo fino all’infarto tanto da ammalarci e morire anzitempo?
Penso di sì. Costa fatica. Bisogna uscire dalla nostra zona di comfort e prendere atto che quello che ci succede ce lo siamo creato, non rispettando l’ambiente, la natura, il tempo, le stagioni, la solidarietà, la responsabilità. Dobbiamo diventare più attenti al presente per avere un futuro migliore. E agire di conseguenza, pensando in modo diverso, creativo e coraggioso, oltre che veramente umano. Così penso il domani sarà più ricco di vita vera, valide relazioni e progetti fantastici degni di fare bene a tutti. Della globalizzazione abbiamo capito che quello che succede in oriente si riflette o si replica anche in occidente.
Perciò. Per quanto riguarda le nostre paure, guardiamole in faccia e cerchiamo di fare il meglio per attraversarle in modo consapevole. Stiamo isolati ma connessi con gli altri, pensiamo a come aiutare e a prenderci cura dell’ambiente che ci circonda. Viviamo il presente sfruttando questo tempo per idee e progetti diversi veramente che ci faranno ricostruire il mondo in maniera solidale, guardando tutta la Terra come se fosse casa nostra, ma non nostra proprietà, e penso che dovremmo rispettarla come abbiamo bisogno di onorare noi stessi e gli altri. Siamo tutti nella stessa barca, disse qualche giorno fa qualcuno di molto autorevole. E impariamolo, una buona volta per tutte!
4 Comments
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ecoturismonline
Grazie a voi, che lavorate con serietà e felicità nella vostra Cascina Rosso in quel di Roccaverano. Un augurio di prosperità!
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mimmo
Articolo da “bacio”
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ecoturismonline
Grazie Mimmo!
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Adriano Rosso
Grazie Maddalena per questo post, un vero insegnamento ad assimilarlo, viverlo e diventando esempi di ciò che è possibile. Mi auguro che i forzati arresti domiciliari per la maggior parte dell’Italia ci facciano accorgere che questa è una fenomenale opportunità per tirare il freno a mano ed organizzare un nuovo Modus Vivendi per noi, la nostra società e tutto questo meraviglioso pianeta che ci ospita. Ti facciamo i migliori auguri da quel di Roccaverano. Buon lavoro, con gioia e gratitudine. Adriano e Judith Rosso