Salento

 

Alla scoperta del Salento – Il turismo sostenibile nella terra tra Jonio e Adriatico è una guida con indirizzi di parchi, ospitalità, enogastronomia e artigianato in linea con i valori di un turismo di lunga durata.

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Arte in Metropolitana

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Stazione Toledo – Robert Wilson – By the sea…you and me. Stampa digitale su pannello lenticolare retro-illuminata con sistema led. La stazione di Toledo che affaccia sulla via intitolata al viceré spagnolo don Pedro di Toledo è da considerare un vero e proprio scrigno di bellezze. Questa installazione riproduce il movimento continuo delle onde del mare © Mimmo Torrese

È sicuramente motivo di vanto e orgoglio per la città. Le Stazioni dell’Arte sono frequentate non soltanto da viaggiatori distratti, ma anche da un popolo di visitatori che spesso partecipano a veri e propri tour. La Metropolitana di Napoli è ormai una realtà nell’offerta turistica del capoluogo campano. Un turismo lento che utilizza un mezzo ecologico, ma anonimo per antonomasia, diventa anche strumento per celebrare la bellezza e l’arte contemporanea.

Michelangelo Pistoletto – Stazione 1. Questa è una delle due installazioni dell’artista biellese allocate nella stazione che costituisce l’ingresso ideale per le stazioni dell’arte. È una serigrafia di passeggeri in attesa su acciaio SuperMirror. Di grande effetto, è una delle più fotografate dai turisti © Mimmo Torrese

Il piano è nato sotto la direzione artistica del critico Achille Bonito Oliva, le opere di proprietà del Comune di Napoli e detenute dalla società di trasporto cittadino ANM, adornano quindici stazioni delle linee 1 e 6. Rinnovate dagli architetti Alvaro Siza, Alessandro Mendini e Oscar Tusquets, le fermate sono state ridisegnate per una maggiore fruibilità e per renderle più belle ed efficienti. Il risultato è che la metropolitana è una delle attrazioni da non perdere assolutamente durante una visita in città. Più di duecento opere accolgono il turista che si può perdere in istallazioni, pannelli fotografici e soluzioni architettoniche avveniristiche e belle.

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Stazione Toledo – Oscar Tusquets Blanca “Crater de luz”; Robert Wilson “Relative Light” Oscar Tusquets Blanca “Olas”. Considerata come la location iconica dell’intervento artistico nella linea 1 della metropolitana, ha ricevuto molteplici premi e menzioni internazionali. Nato dall’unione del lavoro di due artisti, la scala mobile che porta in superficie è teatro di un effetto ottico e un gioco di luci stupefacente. Ricoperto di migliaia di tessere di mosaico dai colori brillanti, riceve la luce del giorno attraverso un foro che parte dalla sede stradale sovrastante © Mimmo Torrese

Il progetto iniziato nel 2006 è ancora work in progress, ed è stato a volte rallentato da rinvenimenti archeologici. La stazione di Municipio, per esempio, che affaccia sul porto e sul Maschio Angioino, ha impiegato molto più tempo per essere completata. Durante i lavori è stato aperto lo scavo archeologico più grande d’Europa. Sotto 250mila metri cubi di terra, è stato ritrovato l’antico porto e tre navi romane quasi perfettamente conservate. E poi stratificazioni greco romane e oggetti dell’epoca angioina e aragonese che hanno fatto totalizzare più di tremila reperti ritrovati.

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Stazione di Toledo – William Kentridge “Ferrovia Centrale per la Città di Napoli, 1906”. Un enorme mosaico racconta alcuni elementi della storia della città partenopea, con un giusto risalto a san Gennaro e con la riproduzione di alcuni frammenti del progetto della ferrovia metropolitana ideato nei primi anni del secolo scorso e realizzata nel 1925. Attualmente è ancora in funzione con il nome di linea 2 © Mimmo Torrese

La stazione Toledo è l’emblema di questa operazione. Dotata di un grande cono che l’attraversa portando la luce solare a quaranta metri più in basso, il Crater de Luz, illuminata da migliaia di luci led e con i mosaici di William Kentridge. Secondo il Daily Telegraph è la stazione più bella d’Europa e del mondo. Giudizio confermato dalla CNN e dal premio International Tunnelling Association.

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Stazione Dante – Joseph Kosuth “Quante cose visibili”. Realizzata con tubo al neon, l’opera riporta un estratto di un convivio di Dante Alighieri. L’effetto delle parole illuminate è sicuramente affascinante e spesso fa perdere il treno ai tanti viaggiatori che si attardano a leggere lo scritto che parla della percezione visiva © Mimmo Torrese

Degna di rilievo anche la stazione Garibaldi che si affaccia sulla immensa piazza rinnovata e che si trova nelle immediate adiacenze dello scalo ferroviario principale di Napoli centrale. È possibile prenotare una visita guidata tramite una Guida in Campania.

PERCHÉ È SOSTENIBILE
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Il profilo del mar Mediterraneo su sviluppa su tanti specchi legati insieme da linee di colore bianco. Vuole essere un omaggio ai popoli delle civiltà orientali, europee e nordafricane che si affacciano su questo grande mare. Quasi una metafora del luogo su cui si prospetta la stazione. Una piazza da sempre frequentata da gente di tutte le etnie © Mimmo Torrese

Spostarsi in città in metropolitana o comunque con il trasporto pubblico permette di ridurre il traffico di auto, aiuta a diminuire le emissioni nocive all’ambiente, oltre a rendere più pulite e meno caotiche le strade, non perdere tempo a cercare parcheggi e risparmiare soldi in benzina e tariffe orarie per il posteggio. Se il sistema di trasporto pubblico è efficiente, è decisamente la soluzione migliore.

CONSIGLI DI VIAGGIO
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Stazione Dante – Jannis Kounellis “Senza titolo”. Realizzato da uno dei protagonisti dell’Arte Povera, si compone di vari pannelli di lamiera dove sono fissate varie putrelle di ferro, tra cui spiccano una grande quantità di scarpe consumate. L’opera si trova nelle immediate adiacenze dell’uscita che dà sulla bella piazza su cui si erge il monumento dedicato al poeta toscano. A pochi passi c’è la zona di Port’Alba piena di librerie e tutta una serie di vicoletti su cui si affacciano palazzi storici come il Conservatorio di San Pietro a Majella. Le uscite della metro e la sistemazione della piazza sono state realizzate da Gae Aulenti © Mimmo Torrese

Quando andare

Evitate le visita nelle ore di punta, in quanto la metropolitana è un mezzo di trasporto molto utilizzato dai napoletani.

Come arrivare

Si può partire dalla stazione di Garibaldi, che è vicino alla stazione principale dei treni regionali e ad alta velocità.

Cosa portare

Abbigliamento comodo, scarpe sportive e borraccia dell’acqua sono sempre i migliori alleati per camminare anche in città.

GREEN TIPS
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Stazione Dante – Nicola De Maria – “Universo senza bombe, regno dei fiori, 7 angeli rossi”. Mosaico pasta vitrea. È una delle opere che più attraggono i bambini che sono colpiti dalla vivacità dei colori e dalla bellezza delle forme geometriche. È sicuramente l’opera più rappresentativa della stazione © Mimmo Torrese

Non lasciate carte per terra e mettete i vostri rifiuti nei cestini, che troverete disposti in parecchi punti lungo il vostro percorso.

La frequenza dei treni metro non è molto ravvicinata, per un problema di nuovo materiale rotabile arrivato in ritardo e che ancora è in prova.

Per fare questo tour è consigliabile acquistare un biglietto giornaliero (€ 5,10).

LINK UTILI
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Stazione Garibaldi – Dominique Perrault “Ingresso alla linea 1”. Tutta l’area di piazza Garibaldi ha subito un importante restyling da parte dell’architetto e urbanista francese che ha disegnato una piazza completamente open space con interventi di strutture aeree in acciaio. L’ingresso della metro 1 è a pochi passi della stazione di Napoli Centrale che ultimamente ha visto una bella ristrutturazione da parte di Rfi. Gallerie di negozi sono sorte nelle zone a piano e sottostanti. Anche l’ingresso della metro 1 ha una bella galleria di negozi © Mimmo Torrese

anm.it

unaguidaincampania.it/napoli-tour-nelle-stazioni-dell-art

Fotografo, giornalista, appassionato conoscitore dell'arte contemporanea e sottile osservatore delle cose che lo circondano. Nato professionalmente con la pellicola invertibile e con la macchina da scrivere, è un entusiasta sostenitore della tecnologia binaria e della straordinaria forza comunicativa della Rete. Ha scritto per molti anni su due grandi quotidiani del mezzogiorno, Il Mattino e il Roma, ha fatto parte della redazione della rivista Fotografare e ha collaborato con Il Fotografo e Reflex. Oltre ad un blog, Dagherrotipo Torrese, ha tenuto anche una rubrica sul portale dedicato Photographers. Ha pubblicato le sue foto e i suoi articoli su quotidiani e anche su magazine di costume, moda e cronaca. Ha collaborato con Il Corriere del Mezzogiorno on line, la testata regionale del Corriere della Sera, e sue foto sono state pubblicate dall'agenzia di stampa Ansa. Alcune sue immagini sono state pubblicate dal portale Vogue Italia. E' stato chiamato più volte per fotografare importanti eventi sportivi, musicali e di cultura. Una delle sue passioni è il racconto dei luoghi e della gente che li abita.

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