Firenze, oltre il turismo
Se ne parla parecchio negli ultimi tempi, si chiama Overtourism: è il turismo abbondante che irrompe in determinate città (oltre che spiagge e territori naturali) e crea disagio per tutti, portando con sé come conseguenza il degrado, l’invivibilità. E, spesso, lo spopolamento dei centri urbani, con l’abbandono delle botteghe artigianali a favore di brand che pagano carissimi affitti, ma non sono caratteristici del luogo. C’è un modo rispettoso di visitare i siti che sono patrimonio d’arte e cultura senza esiti indesiderabili?
Culla del Rinascimento
Firenze, nella splendida Toscana, è una tra le destinazioni regolarmente “invase” da turisti. Nata sulle rive dell’Arno al tempo di Cesare, la città nel 1342 con i suoi 100.000 abitanti conta più cittadini di Parigi, il doppio di Londra e cinque volte tanto quelli di Roma. Il fiorino d’oro, battuto per la prima volta nel 1253, fa i prezzi sul mercato da Barcellona a Costantinopoli, da Bruges a Milano. Nei primi anni del XV secolo Firenze è governata dai Medici, che avevano filiali della loro banca a Venezia, Milano, Londra e Lione, ed è un laboratorio culturale e artistico d’avanguardia in Europa. In questo clima si sviluppa il Rinascimento, la “rinascita” delle arti. Brunelleschi nel 1436 costruisce la cupola di Santa Maria del Fiore, la più grande allora di tutta la cristianità. Botticelli, tra il 1450 e il 1500, Leonardo, Michelangelo nei primi anni del XVI secolo sono alcuni dei Grandi che lavorano e abbelliscono la città. Con Cosimo I nascono il museo, l’accademia e la critica d’arte. Così continua la sua crescita, diventando nel 1865 capitale d’Italia per cinque anni. Ma nella seconda guerra mondiale ci sono gravi perdite umane e di pezzi della città, e nel 1966 la tremenda alluvione fa straripare l’Arno che aggredisce il centro storico, causando vittime e danni come una guerra. È grazie ai volontari di allora e agli interventi che hanno dato nuova vita alle opere danneggiate, creando al contempo un centro di restauro tra i migliori del mondo, che ancora oggi si può ammirare la città Patrimonio Mondiale dal 1982. Ed è proprio qui che è nato in tempi recentissimi un nuovo concetto del turismo.
Firenze in stile viaggiatore
Il privilegio di ri-conoscere questa storia l’ho avuto tramite il mio soggiorno all’Hotel Laurus al Duomo – comodo, elegante 4 stelle con 50 camere arredate in stile ‘800 fiorentino, accoglienti, insonorizzate e spaziose – vicino alla stazione di Santa Maria Novella e a 70 metri da Santa Maria del Fiore.
La mappa con il decalogo FirenzePerBene, raccomandazioni per vivere la città nel pieno rispetto dei residenti e degli altri viaggiatori e con itinerari alternativi, mi viene consegnata con le chiavi della mia stanza all’arrivo, accolta da personale ben preparato e cortese con cuore. In camera, alla televisione satellitare i primi tre canali trasmettono un documentario su Firenze e i suoi artigiani, ben fatto e fuori dai soliti cliché.
In bagno trovo la linea di prodotti per il corpo Prima Spremitura: cosmetici a base di olio extravergine di oliva Toscano IGP biologico (primaspremitura.it), idratanti e nutrienti, non unti, senza parabeni e siliconi. Si trovano in vendita con altri manufatti di artigiani locali presso la reception.
La prima colazione la faccio al sole sulla terrazza panoramica del 6° piano, con vista sul Duomo, sui palazzi e sui monumenti del centro cittadino. Su questa terrazza si affaccia anche il Vista Wine Bar. Fa parte dell’hotel, aperto anche a chi non è ospite, la caffetteria Astra al Duomo, dove si possono assaporare gastronomia fiorentina, cioccolate, tè, pasticceria artigianale… Io ho assaggiato salumi, vari tipi di cacio toscano e la ribollita, la speciale zuppa di pane, fagioli e cavolo nero che è uno tra i tanti fiori all’occhiello della cucina toscana.
In questo locale si svolgono I Mercoledì al Caffè, incontri culturali con presentazioni di libri, arte, viaggi… Al costo di 5 euro, mentre si sorseggia un aperitivo, si arricchisce il proprio patrimonio di conoscenze (lifebeyondtourism.org/events/i-mercoledi-al-caffe).
Collegato all’Hotel è l’Auditorium Al Duomo, spazio polifunzionale aperto al pubblico con una capienza che arriva a 500 persone, una sala ad anfiteatro che può ospitare concerti, congressi, spettacoli e sfilate.
Patrimonio, dialogo interculturale, sviluppo dei territori
Ma torniamo al discorso sull’Overtourism: c’è anche l’altra faccia della medaglia, che ho scoperto grazie a questa mia esperienza.
Infatti, il Laurus Hotel al Duomo, come l’Hotel Pitti Palace sempre a Firenze, appartiene alla famiglia Del Bianco. Una dinastia non solo di colti albergatori alla quarta generazione, ma anche di persone illuminate che hanno creato un nuovo concetto di turismo e lo propagano all’estero e in Italia, facendo scuola.
L’azienda alberghiera affonda le proprie radici nel 1975 sulla scia dell’attività di Romualdo Del Bianco, capostipite e imprenditore edile. Il figliolo Paolo Del Bianco, attuale Presidente del Centro Congressi al Duomo che si compone dei due alberghi 4 stelle e degli spazi a vocazione congressuale dell’Auditorium al Duomo, di Palazzo Coppini e dell’ICLAB nella zona di Firenze Nord, nel 1991 inizia un percorso per sostenere il patrimonio culturale e per favorire la conoscenza interpersonale. Decide di invitare i giovani dell’Europa dell’Est a Firenze, per studiarne l’arte e l’architettura. Inizia così uno scambio di culture e di saperi, il cui fil rouge è la tutela e la valorizzazione della città con il suo patrimonio artistico.
Nello stesso anno Paolo fa partire anche il progetto di sostegno al patrimonio culturale fiorentino in accordo con la soprintendenza: a oggi Be part of history ha permesso di contribuire al restauro di ben 22 opere, coinvolgendo emotivamente l’ospite. Chi riporta il biglietto d’ingresso della Galleria degli Uffizi, infatti, permette all’hotel di mettere da parte l’equivalente per finanziare il risanamento di opere scelte dalla Galleria, e avrà il suo nome scritto nella lista dei contribuenti al restauro.
Non basta. Nel 1998 nasce la Fondazione Del Bianco, centro studio di ricerca sui temi del viaggio, patrimonio e dialogo fra culture. “La comunità internazionale ora più che mai deve favorire la conoscenza e il rispetto della diversità per lo sviluppo in pacifica coesistenza e la salvaguardia del pianeta”. La Fondazione è membro istituzionale del comitato ICOMOS (International Council on Monuments and Sites) e ha una convenzione-collaborazione con ICCROM (International Centre for the study of the preservation and restoration of culture property of Rome).
Le migliori pratiche del turismo
Nel 2008 la Fondazione con 59 esperti di 21 paesi promulga il manifesto Life Beyond Tourism®, “il nuovo modello di viaggio che contribuisce alla diffusione e all’affermazione di valori universali quali il rispetto e l’armonia tra popoli, trasformano l’esperienza turistica in un prezioso momento di conoscenza e di incontro per il dialogo interculturale”. Istruzioni e ispirazioni per applicare il modello delle migliori pratiche nel campo del turismo, rivolte a università, società civile, amministrazione dei territori e World Heritage. “I Siti Patrimonio Mondiale, a causa della ricca presenza di visitatori di varie culture, sono tenuti ad utilizzare questa ricchezza per promuovere il dialogo interculturale assumendo esplicitamente questa responsabilità nei loro Piani di Gestione”. I corsi sono rivolti a dottorandi, docenti, esperti, professionisti operatori turistici, strutture ricettive e hanno l’obiettivo di informare i partecipanti delle opportunità e delle minacce del turismo e di fornire un approccio alternativo a quest’ultimo lifebeyondtourism.org/it/chi-siamo/manifesto
Nel 2016 la ricerca Life Beyond Tourism® della Fondazione, con il patrocinio della commissione italiana UNESCO, UNWTO, ICCROM, ICOMOS E SIPBC, è pubblicata nel libro I siti per il dialogo.
Le tre Super C dell’azienda oggi
Sono le tre sorelle Del Bianco, Carlotta, Caterina e Corinna, la quarta generazione della famiglia, che fanno crescere un’azienda che abbraccia il mondo alberghiero, commerciale e culturale sul territorio di Firenze. Sono fondatrici e membri del Consiglio della Fondazione Del Bianco, dove si trova anche una collezione privata di doni ricevuti da tutto il mondo che è a disposizione dei viaggiatori per la conoscenza reciproca.
Carlotta Del Bianco, Amministratore Delegato e Direttore del Centro Congressi al Duomo, unisce le sue competenze a quelle di Caterina Del Bianco, Consigliere Responsabile Marketing e della Comunicazione, che si occupa delle strategie per la gestione dei siti internet aziendali e di tutta la comunicazione online e offline. Corinna Del Bianco, Consigliere Responsabile delle Relazioni Internazionali e direttore dell’Istituto Life Beyond Tourism®, si dedica alla veste grafica aziendale e all’area didattica e formativa per la pianificazione e realizzazione di corsi per la diffusione di Life Beyond Tourism® a livello internazionale.
Incontri con gli artigiani fiorentini
E in questa ottica s’inserisce il progetto Vo’ per botteghe, un’iniziativa gratuita per gli ospiti degli hotel Laurus e del Pitti Palace. Organizzata dal Centro Congressi al Duomo, nata grazie all’idea di Carlotta e Caterina Del Bianco, è la selezione di botteghe storiche, dove incontrare di persona alcuni artigiani fiorentini, trasformando così l’esperienza del viaggiatore in conoscenza diretta per il dialogo interculturale.
“Il profumo è come un abito, va scelto con cura”
Accompagnata da Caterina Del Bianco, come accade a tutti gli ospiti degli hotel che vogliono fare questo itinerario tra gli artigiani veri, ho visitato AquaFlor, in via Borgo Santa Croce 6, il tempio di essenze e profumi di alta qualità. Qui il “naso” Sileno Cheloni offre anche il servizio di profumo personalizzato, una seduta psicologica vera e propria… Un viaggio olfattivo attraverso tre splendidi ambienti, accompagnati dalla specialissima signora Livia, che sa tutto, ma proprio tutto sul profumo e i suoi effetti: fatelo, e non ve ne pentirete! aquaflor.it
“Trasformiamo la persona in personaggio”
È il motto di Filistrucchi in via Verdi 9, una storica famiglia fiorentina la cui bottega è la più antica della città: nata nel 1720, tramanda le maestranze di generazione in generazione. Gabriele e Gherardo fanno parrucche, trucchi, maschere e protesi in lattice, silicone, cartapesta per teatri, cinema e ospedali di tutto il mondo! E fanno anche scuola per giovani apprendisti. filistrucchi.com
“Attacchi microbiologici? Metti il libro nella carta di giornale!”
Il consiglio ci arriva alla bottega fondata nel 1937 dal nonno di Francesco, mandato in esilio due anni a Ustica per le sue idee antifasciste: siamo nella Libreria Giorni, in un seminterrato in via de’ Martelli 35r. Qui si trovano libri interessanti (io ho acquistato Che ci faccio qui? di Bruce Chatwin), molta letteratura italiana del ‘900, filosofia e storia, stampe antiche, spartiti e carte geografiche. Francesco ci svela che il piombo dell’inchiostro della carta stampata tiene lontano le muffe dai libri. libreriagiorni.it/store
“Quando l’Imperatrice giapponese venne da me”
Non capita tutti i giorni di avere in persona nella propria bottega l’imperatrice Michiko o la moglie di un sultano per acquisti, eppure è quello che succede a Paolo Penko, in via Zannetti 14r: con lui lavorano sua moglie Beatrice, esperta in gemme, e il figlio Alessandro. Insieme creano gioielli unici ispirati all’arte e all’architettura fiorentina e ai disegni delle sete. La bottega realizza anche le riproduzioni del Fiorino in oro, bronzo dorato e argento, un regalo- investimento di buon auspicio. paolopenko.com
“Questo lavoro s’impara solo a bottega”
Fulvia Chiesi è figlia d’arte: suo padre Franco ha avviato L’arte della miniatura in via de’ Cerchi 17 negli anni Settanta. La miniatura nasce su pergamena e poi su avorio naturale, oggi sostituto da quello vegetale fatto con noci polverizzate e trasformate in lastre sottili, e per dipingere si usano acquerelli al miele. Tutto in punta di pennello: le opere realizzate sono pezzi unici incastonati su gioielli, scatole, cornici… un mestiere che s’impara solo con l’apprendistato a bottega. artedellaminiatura.it
Contest per il viaggio culturale
Per stimolare ulteriormente le buone pratiche del turismo, la Fondazione Romualdo Del Bianco®, nell’ambito di Life Beyond Tourism®, ha istituito il Premio Heritage for Planet Earth®, concorso fotografico che invita a sviluppare il concetto di “viaggio culturale” come opportunità di incontro, comunicazione e dialogo tra culture, per la conoscenza e il rispetto della diversità culturale e per il rispetto della salute del pianeta Terra. Il contest, che termina il 31 dicembre 2018 ed è aperto a tutti, mette in palio 10.000 euro per 26 premi in 12 mesi. lifebeyondtourism.org/it/photocontest/heritageforplanetearth
Ecco quindi l’altra faccia della medaglia alla quale accennavo: viaggio, e non turismo, rapporto tra culture e rispetto delle persone, delle cose, dell’ambiente, conoscenza del patrimonio materiale e immateriale nei siti che si visitano, incontro con gli attori del luogo.
Hotel Laurus al Duomo
Via de’ Cerretani 54r, Firenze
Tel. +39 055 2381752
reservations@florencehotellaurusalduomo.com
florencehotellaurusalduomo.com/it
Soggiornato nella Camera 603 dal 19 al 20 aprile 2018
Hotel Pitti Palace
Borgo San Jacopo 3r, Firenze
Tel. +39 055 2398711
resrevations@florencehotelpittipalacealpontevecchio.com
florencehotelpittipalacealpontevecchio.com/it
Palazzo Coppini (sede della Fondazione Dal Bianco)
Via del Giglio 10, Firenze (lu-ve 10-17, festivi esclusi)
Visitato il 19 aprile 2018
francesca
Molto interessante! Condivido pienamente l’ideal del manifesto Life Beyond Tourism di un nuovo modello di viaggio, sostenibile e rispettoso delle altre culture e dei loro luoghi.