
La rivoluzione comincia a tavola (e dentro di noi)
Maurizio Berlinghieri, chef vegano e imprenditore nel settore dell’alimentazione, ci spiega la sua filosofia in cucina e nella vita, e ci incoraggia a essere felici e a viaggiare, per la nostra cultura, la nostra gioia e per trovare prodotti alimentari sani.
Ecoturismonline: Maurizio, come e quando ha iniziato a occuparsi di alimentazione e di cucina?
Maurizio Berlinghieri: Da ragazzo sono stato vegetariano per un anno, poi vegano, poi per molto tempo macrobiotico e mi sembrava di essere sulla strada giusta. Infine ho creato una nuova arte culinaria che prende il meglio da queste tre diete.
È stato un percorso in continua evoluzione: all’inizio ho aperto un ristorantino sul lago di Garda con questa cucina che avevo inventato e ho avuto un successo importantissimo. La cucina era innovativa con uno sguardo alla tradizione: zero grassi, tutto vegetale, ma sembrava di mangiare carne.
Dopo 11 anni ho fondato una catena di ristorazione che ho portato avanti per molto tempo.
Ho chiuso poi questo percorso e ne ho iniziato un altro manageriale: intervenivo nei locali che avevano problemi, li sistemavo dal punto di vista economico ed enogastronomico.
Oggi sono arrivato a una visione della salute completamente diversa da prima: intendo dire che spesso non è sufficiente avere un prodotto di qualità. La cucina è chimica e alchimia. Se prendo dei prodotti di qualità e li cucino, senza avere la giusta conoscenza di quello che sto facendo, li posso trasformare in una pietanza dannosa.
E poi non è detto che si possa mangiare tutti i giorni e senza limiti lo stesso prodotto, anche se sano. Ci sono equilibri da mantenere dal punto di vista alchemico.
Il connubio tra qualità e salute è trovare equilibri tra proteine, carboidrati, zuccheri e tutto quello che ha bisogno il nostro organismo.
La qualità è complessa, parte dall’origine. Prendiamo per esempio gli allevamenti: bisogna trattare bene un animale, alimentarlo correttamente e fargli condurre una vita sana, senza paure, così lui sarà in buona salute e il prodotto avrà un’altissima qualità, anche avendo l’accorgimento, nella fase di trasformazione, di evitare elementi chimici o dannosi.
Detto questo, va mangiato tutto con parsimonia.
Ci vuole il connubio tra la qualità e il consumatore, che se non ha equilibri si ammalerà.
E ci vuole buon senso nell’allevare e nel coltivare senza elementi chimici.
Oggi il mondo produce moltissimo. Molta agricoltura va nella zootecnia che rende di più, gli allevamenti sono intensivi, e quanto non è consumato, viene buttato. Da una parte la gente muore di fame, dall’altra si produce più di quello che la gente può consumare.
C’è quindi un’inflazione alimentare, per fare grandi numeri al fine di far scendere i prezzi, e il processo abbassa la qualità perché si sfruttano troppo allevamenti e terreni. Siamo all’assurdo!
La gente compra sempre le stesse cose e questo non è salute: io consiglio di variare, perché l’organismo ha bisogno di proteine, vitamine, carboidrati, minerali, zuccheri che vengono da carboidrati e frutta, in misura variabile secondo il momento storico della sua vita.
La persona può avere bisogno più di una cosa rispetto a un’altra secondo la fase che sta attraversando e la sua attività (vita da ufficio, divorzio, stress, difficoltà economica…), si tratta di raggiungere un equilibrio dinamico.
Bisogna cambiare alimentazione anche secondo la stagione e seguire il ritmo della natura e quello che ci offre.
Il punto è non ammalarsi, non è “come curarsi”: prevenire invece che curare.
Se non sei felice nella vita, è inutile che mangi bene
Non basta la ricetta perfetta per raggiungere la salute: se non si è felici nella vita, è inutile mangiare sano.
La salute dal mio punto di vista è: essere felici e mangiare come avremmo bisogno e bene, e allora si trova una possibilità di vivere una vita sana. Non so se sia la ricetta magica, ma per me ha funzionato.
Prima di tutto quando mi alzo la mattina sono sorridente, ringrazio per quello che ho, e per me questo è il miglior modo per partire in salute tutti i giorni.
Sono contento con tutti, non ho nemici, perché ho fatto un percorso specifico, mi piace tutto, cerco di fare quello che mi porta a essere felice e poi con il cibo sto attento.
Consiglio poi, se possibile, di partire il finesettimana per andare dal contadino, prendere quello che ci da, poi continuare il giro da un’altra parte per trovare altri prodotti da altri contadini. Con questa scusa si fa una bellissima gita in campagna o in montagna o al mare.
Abbiamo l’Italia che è ricca di biodiversità e fantastica ed è un’ottima occasione per cercare ciò di cui abbiamo bisogno, ed ecco che torna la felicità: ci siamo fatti una cultura, abbiamo conosciuto luoghi e persone nuove e mangiamo con un certo equilibrio perché abbiamo comprato prodotti diversi.
Questo sarebbe secondo me il vivere giusto. Si può fare, rinunciando a qualcos’altro magari, se ci si crede.
Quando la gente non è felice, è già mezza morta dentro. E quindi ci vuole un po’ di coraggio e bisogna fare le scelte giuste per trovare quell’equilibrio dinamico di cui sopra.
Questi sono i due punti essenziali per sbarcare il lunario a lungo termine.
Io parto dalla felicità dell’animale perché così si mangia un prodotto sano. Se l’animale è felice, e se tu sei felice e mangi un prodotto sano, tu sei sano.
Quando vivi in felicità non hai paura, sentimento dannoso per la salute, perché sei stato onesto, hai buon senso e non hai nemici.
E: Grazie Maurizio per questi preziosi consigli!!
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