
Ecoturismo Alpi Apuane – Toscana
L’ottavo parco
E otto. Tanti sono diventati i geoparchi italiani riconosciuti nella rete mondiale Unesco con l’ammissione del parco toscano delle Alpi Apuane.
Come anticipato dal servizio pubblicato la scorsa estate (http://tinyurl.com/7k8prmf), la decima Conferenza internazionale dei geoparchi tenutasi a metà settembre in Norvegia, ha riconosciuto la validità della candidatura del parco toscano.
Maurizio Burlando, coordinatore del Forum dei geoparchi italiani, ce l’aveva segnalata definendola “importante”. E i motivi per definirla tale erano e sono tanti.
Secondo la definizione che gli stessi amministratori danno all’area, le Alpi Apuane “si distinguono dal vicino Appennino grazie alla morfologia assai aspra, con le loro valli profondamente incise e i versanti imponenti e molto inclinati. Sono conosciute per la bellezza dei propri marmi e per i profondi abissi e le grandi cavità del sottosuolo carsico. La posizione geografica del massiccio, la sua esposizione e la diversa natura delle rocce, determinano la presenza di ambienti quanto mai vari e contrastanti, che favoriscono la ricchezza floristica e faunistica del territorio”.
Un concentrato di ecosistemi che, per usare un’efficace formula del direttore Antonio Bartelletti, sono “un anticipo delle Alpi, poiché si passa da paesaggi mediterranei a paesaggi tipicamente alpini nel breve volgere di pochi chilometri”.
L’idea del geoparco non è una trovata recente. Nata 10 anni fa è rimasta per parecchio nel cassetto a causa di una serie contestazioni che ne hanno rallentato l’azione. “Ora però ci aspettiamo che tutto il territorio ne riconosca il valore” ha dichiarato Giuseppe Nardini, presidente dell’ente che governa l’area protetta.
Una scelta unanime
L’ingresso del parco nella rete dei geoparchi è stato trionfale. La candidatura è stata votata all’unanimità dai valutatori, ottenendo il maggior punteggio tra le “nomination” di quest’anno.
Con il riconoscimento si apre un mondo di nuove opportunità. “Faremo delle operazioni mirate – per noi obbligatorie, visto che le abbiamo inserite nella candidatura – per incentivare il turismo”, rivela Nardini anticipandone alcune. “Ultimeremo il Biolab, un edificio dedicato alla storia della geologia per studenti di ogni ordine e grado. Potenzieremo alcuni percorsi, in particolare “le marmitte dei giganti”, sul versante versigliese. Vogliamo terminare l’azienda agricola di Bosa, in Garfagnana, dove faremo educazione ambientale e ricerche sulle antiche coltivazioni autoctone”.
La nascita del geoparco delle Alpi Apuane conferma il primato del Belpaese nella lista europea, al secondo posto nel mondo solo dopo la Cina, che con ben altro territorio a disposizione ne conta 26.
Dal primo ottobre alla fine di dicembre altri parchi italiani hanno presentato la candidatura. Tra i grandi attesi, il parco regionale dell’Etna che ha come freccia al proprio arco il potersi fregiare del più grande vulcano attivo d’Europa. Infine la centralità italiana nella rete viene riconosciuta dalla scelta del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, in Campania, quale sede della 12esima Conferenza internazionale, prevista per settembre 2013.
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